La Nuova Sardegna

Oristano

Lo schiaffo dei cavalieri, per ora la giostra non si fa

di Eleonora Caddeo
Lo schiaffo dei cavalieri, per ora la giostra non si fa

Una durissima nota dell’associazione rimette in discussione gli accordi «Siamo i protagonisti e ci costringono a chiedere il permesso di partecipare»

23 ottobre 2019
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ORISTANO. Centoventiquattro giorni all’alba, quella dell’edizione 2020 di Sartiglia che non si sa ancora se vedremo sorgere. Per il momento i cavalieri incrociano le braccia, lasciano i cavalli nei box e i preparativi per le bardature in pausa. «La manifestazione d’interesse non ci interessa», così chiudono il comunicato firmato dal presidente della loro associazione, Ignazio Nonnis, in cui motivano l’improvviso stop. Dopo le polemiche degli ultimi mesi e il braccio di ferro tra la Fondazione, organizzatrice della manifestazione, e l’associazione cavalieri, che ha preteso il riconoscimento del proprio ruolo in esclusiva quale ente deputato all’iscrizione dei partecipanti alla giostra, tutto sembrava essere rientrato. Sembrava. Sino a quarantotto ore fa ovvero sino all’assemblea di lunedì sera che ha valutato così la manifestazione d’interesse: «Oltre a non essere una procedura obbligatoria per l’individuazione dell’organismo preposto a fornire i cavalieri, svilisce il ruolo dell’associazione nell’organizzazione della manifestazione inquadrandola alla pari di un mero fornitore di servizi». Un’etichetta che i cavalieri non sono disposti ad accettare, anche a costo di rimanere a casa i prossimi 23 e 25 febbraio, giorni della giostra di carnevale.

Alla base di questo nuova dichiarazione di guerra ci sarebbero soprattutto le richieste, indicate anche nella manifestazione d’interesse, in termini di qualità della manifestazione, di disputa delle selezioni e di rispetto delle regole e una postilla sulla possibile revoca anche prima dei tre anni previsti dell’incarico in esclusiva all’associazione qualora venisse meno l’ottemperare delle regole. Da ciò maturerebbe il non interesse da parte dell’associazione a partecipare alla manifestazione di interesse pubblicata dalla Fondazione. Una procedura che inquadrerebbe, e vincolerebbe sotto i termini di un contratto, il rapporto di collaborazione tra la Fondazione, ente che è anche finanziatore, e l’associazione, deputata alla selezione e iscrizione dei cavalieri. Un cambio di rotta caduto come un fulmine a ciel sereno in una calda giornata di ottobre, dove l’unica preoccupazione tra appassionati di Sartiglia sembrava essere il toto-Componidori. Inaspettato anche per i vertici della Fondazione che, dopo aver sistemato la bozza definitiva del regolamento, già questa mattina, invieranno il documento definitivo ai rappresentanti dei due gremi e al direttivo dei cavalieri. «Mi sembra assurdo», esordisce il presidente della Fondazione, Angelo Bresciani, che per mesi ha cercato di tirare i fili di una difficoltosa quanto voluta trattativa con i cavalieri. «Abbiamo fatto scegliere a loro – spiega – se, quale condizione di affidamento dell’incarico, preferissero partecipare alla manifestazione d’interesse o avere il 20 per cento di trattenute sul contributo annuo ovvero circa 10mila euro su 50mila di contributo». Una scelta che fa pendere l’ago della bilancia contro la partecipazione alla selezione pubblica. «Abbiamo cucito la procedura su di loro – sottolinea – anche perché solo l’associazione cavalieri ha le caratteristiche per poter partecipare alla Sartiglia. Non possono pretendere che l’ente dispensatore di fondi, (150mila euro in tre anni, ndr) scelga anche a chi assegnarli senza avanzare alcuna richiesta di garanzia». Tra tante perplessità, c’è una certezza. «Nel regolamento – precisa Bresciani – non c’è alcuna postilla che inserisca la possibilità di una risoluzione anticipata del rapporto di collaborazione di tre anni in esclusiva con l’associazione cavalieri. Si parla di deferimenti e punizioni per i singoli, ma ciò non comprometterebbe l’associazione». E sull’edizione 2020 il presidente della Fondazione, nonostante l’improvviso stop, non ha dubbi: «Non è in pericolo, si correrà».

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