La Nuova Sardegna

Oristano

Sartiglia senza pace, i cavalieri accusano: «Regole cambiate»

Eleonora Caddeo
Sartiglia senza pace, i cavalieri accusano: «Regole cambiate»

Nel bando manca la clausola sulla scelta dei partecipanti: «L’aveva firmata anche il sindaco, è stata cancellata»

24 ottobre 2019
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ORISTANO. L’accusa è chiara: la Fondazione o qualcun altro sta facendo il goco delle tre carte. «Dove sono finiti gli accordi raggiunti e che dovevano essere contenuti nel regolamento e nella manifestazione di interesse? Perché questi documenti sono differenti da quelli che avevamo concordato? Chi è che lavora nell’ombra?». Sono alcune delle domande che il presidente dell’associazione cavalieri, Ignazio Nonnis, pone cercando di trovare una risposta alla distanza di intenti tra quanto pattuito e quanto invece messo in atto dalla Fondazione, attraverso l’ultima bozza del regolamento e la struttura del bando d’interesse. Se tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, sembrerebbe che tra quanto è stato detto e sottoscritto tra Fondazione a associazione cavalieri negli ultimi sei mesi e quanto invece è stato messo in pratica attraverso il bando di selezione pubblica per l’affidamento del servizio di selezione e individuazione dei cavalieri partecipanti alle prossime tre edizioni di Sartiglia ci sia una falla nel sistema, tanto da aver fatto andare tutti gli accordi raggiunti in corto circuito.

Secondo il consiglio dell’associazione cavalieri nei due documenti frutto del lavoro di questi mesi di mediazione mancherebbe quanto pattuito proprio nel periodo di armistizio. «È sparita la clausola che indicava l’associazione come esclusivo organismo deputato a indicare per tre anni il nome dei cavalieri che partecipano alla Sartiglia», ribadisce Nonnis elencando le differenze che hanno portato a una chiusura totale dell’associazione nei confronti della Fondazione. «Sono sparite tutte quelle clausole che non avrebbero lasciato spazio a dubbi sul fatto che saremmo stati noi a indicare i cavalieri – prosegue –. Non si parla più di sei anni di anzianità e comprovata esperienza, delle modalità delle selezioni e dell’utilizzo della pista».

Nell’avviso per la manifestazione di interesse l’unico riferimento è il termine di tre anni quale periodo di «affidamento dell’incarico». Nessun’altra caratteristica che sia riferibile all’associazione cavalieri sembrerebbe essere presente. «Hanno predisposto un bando aperto a tutti – sbotta il presidente dei cavalieri – che ci mette al pari di qualsiasi circolo ippico, che non tiene conto della nostra esperienza e che non ci garantisce alcuna esclusiva». Così la Sartiglia potrebbe aprire le porte anche ai non oristanesi e perdere il suo carattere identitario.

A parlare non è semplicemente il presidente dell’associazione, ma soprattutto la rabbia e la delusione di un cavaliere con quarant’anni di giostra alle spalle: «Abbiamo lavorato per sei mesi pensando al bene della Sartiglia, abbiamo raggiunto accordi e li abbiamo sottoscritti. Li ha firmati anche il sindaco Andrea Lutzu e ci garantivano l’esclusiva per tre anni quale ente preposto a individuare i centoventi cavalieri da iscrivere alla giostra. Oggi non abbiamo più alcuna di queste garanzie, per questo non presentiamo la nostra manifestazione d’interesse». Il voltafaccia istituzionale, per l’associazione cavalieri, resta inspiegabile: «C’è chi sta remando nell’ombra contro noi che invece agiamo a viso». E sul futuro della Sartiglia 2020 al momento l’associazione resta a guardare: «Se vogliono centoventi cavalieri in grado di garantire la manifestazione il nostro indirizzo lo conoscono. Saranno loro a dover fare dei passi, se vogliono farli».

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