La Nuova Sardegna

Oristano

Marijuana dentro casa, arrestati zio e nipote

di Enrico Carta
Marijuana dentro casa, arrestati zio e nipote

Sedilo, blitz dei carabinieri che trovano piante in cortile e nelle stanze Uno dei fermati è il figlio di Salvatore Atzas, carceriere del sequestro Titti Pinna

25 ottobre 2019
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SEDILO. Droga e un nome che immediatamente riporta alla mente altri fatti di cronaca. L’operazione condotta dai carabinieri della stazione del paese ha portato in manette, dopo una perquisizione, il 55enne Basilio Falchi e il 27enne Antonio Atzas. Sono zio e nipote. Il secondo è figlio di Salvatore Atzas, condannato in quanto ritenuto uno dei carcerieri dell’allevatore di Bonorva, Titti Pinna, ultimo ostaggio finito in mano ai rapitori di persone in Sardegna e liberato nel 2007 proprio nelle campagne di Sedilo. Vicenda passata e nulla a che vedere con quella che due giorni fa ha visto protagonista il giovane.

Come già successo alcune settimane fa sempre a Sedilo, precisamente il 4 ottobre, i carabinieri sentono uno strano odore provenire da una casa. È da qualche tempo che vanno in cerca di persone che danno del tu alla droga e soprattutto ne potrebbero avere in quantità tale da far pensare a un’attività di spaccio ben avviata. Così bussano e, ovviamente senza chiedere permesso, iniziano la perquisizione. Prima ancora di frugare in casa trovano in cortile una pianta di cannabis e a quel punto i controlli diventano più serrati. In una mansarda spuntano fuori ventitré rami essiccati, due piante e 230 grammi di infiorescenze e foglie già essiccate. In un giubbotto poi ci sono sette grammi divisi in dosi. È troppo per pensare a un uso personale e così si procede al fermo che ieri mattina è stato convalidato dal giudice Elisa Marras su richiesta del pubblico ministero Silvia Mascia che contesta ai due la produzione, la detenzione e il traffico di sostanze stupefacenti. Gli avvocati difensori Serena Contini e Maria Giuseppa Scanu hanno chiesto quindi i termini a difesa dopo aver ottenuto la scarcerazione di entrambi, visto che nessuno dei due imputati era in passato inciampato in guai che l’avrebbero portato in aula di tribunale. Il processo per direttissima proseguirà il 4 dicembre, mentre viene difficile pensare che sia solo un caso il doppio blitz di queste settimane a Sedilo effettuato dai carabinieri della compagnia di Ghilarza, coordinati dal capitano Massimo Fornasier. Più facile intuire che gli ultimi tre arresti siano frutto di indagini che puntano a fare luce sul traffico di droga, in particolare di marijuana, che continua a essere assai florido. Come spesso avviene negli ultimi anni, sono la fine dell’estate e le prime settimane dell’autunno quelle con il maggior numero di sequestri di cannabis che ormai viene sempre più impiantata in terreni incolti o, come in questo caso, nei giardini delle case.

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