La Nuova Sardegna

Oristano

Organici ridotti all’osso, il San Martino è malato

di Enrico Carta
Organici ridotti all’osso, il San Martino è malato

L’ospedale al collasso per la mancanza di personale in quasi tutti i reparti Trasferimenti, pensioni e nuove assunzioni mai fatte: tutti i numeri

03 novembre 2019
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ORISTANO. Nel bel mezzo della bufera per l’inchiesta sulla sanità, l’ospedale San Martino scopre di avere l’organico ridotto all’osso. La polpa è sparita da un pezzo e tutti i reparti sono in sofferenza per la carenza di personale. Servono medici, ma i medici non arrivano e così, in ogni piano ci si arrangia con quel che si ha.

Radiologia. La radiografia del reparto di Radiologia segnala degli scompensi. I medici dovrebbero essere 14, ci lavorano solo in 10 e altri due sono in servizio nelle altre radiologie del territorio e non partecipano all’attività del Dipartimento di emergenza e assistenza ovvero non fanno esami in urgenza né turnazioni notturne o dei festive. Ci sono poi da mettere nel conto un’assenza ovviamente giustificata per gravidanza, l’esclusione dai notturni sempre per motivi legati alla maternità di altre due dottoresse e quella di un medico che ha limitazioni all’attività lavorativa e quindi orari ridotti. I macchinari poi sono sottoutilizzati e, al di fuori delle urgenze, non si fanno né tac né risonanze di pomeriggio e il fine settimana. Non è quindi un caso se le stesse risonanze si prenotano oggi per l’anno prossimo. E da ultimo si aggiunge l’addio al primario Mocci, in viaggio verso Sassari.

Chirurgia. Il primario si è dimesso a giugno del 2018, senza essere sostituito. L’organico è ridotto a soli 8 medici, uno dei quali usufruisce della 104, uno di congedi politici e un altro non effettua notturni e soprattutto non va in sala operatoria. La pianta organica al completo dovrebbe contare 14 medici, ne mancherebbero quindi 6. La conseguenza di tutto ciò è che il personale non è in grado di rispettare tutte le normative sull’orario di lavoro: infatti le superano. Se stessero per davvero a contare i minuti o addirittura le ore, non coprirebbero i turni e non sarebbero in grado di garantire le urgenze di sala operatoria. La delibera dell’Assl li autorizza allora a effettuare sino a 48 ore settimanali invece di 38 proprio per coprire queste carenze e ciò, come un gatto che si morde la coda comporta inevitabilmente dei problemi per per quanto riguarda i riposi compensativi. Tirando le somme al San Martino si opera solamente in regime di urgenza, mentre l’attività programmata è pressoché nulla, ancor più dopo che è stata soppressa l’attività d’intervento legata ai tumori della mammella e della tiroide.

Medicina. Ci lavorano 14 medici più il primario. Secondo i sindacati, in particolare la Cimo che ha fornito i dati dell’organico, dovrebbero essere 18. La direzione sanitaria sostiene invece che siano sufficienti 12 medici. Chi abbia ragione? La certezza è che si sta parlando di far funzionare un reparto di medicina generale con 58 posti letto e una media di 7 malati in appoggio cioè che attendono di essere assegnati a un altro reparto. A tal proposito occorre sottolineare che al San Martino mancano varie cure specialistiche come quelle di neurologia, geriatria o endocrinologia che quindi fanno riferimento proprio a Medicina. Al di là di questo aspetto, c’è da considerare che due medici lavorano regolarmente anche a Ghilarza e Bosa e quindi mancano da Oristano. Altri che risultano a carico del reparto, in realtà prestano servizio in altri reparti o nella direzione sanitaria; c’è poi chi è temporaneamente in altri ospedali e chi è stato trasferito un anno fa, ma non è stato sostituito. Ma non è solo una questione di numeri, perché dall’organico mancano professionalità di livello che sino al 2018 garantivano l’effettuazione di esami eco-color doppler che ormai nell’ospedale di Oristano non sono più garantiti. Ad appesantire ulteriormente la situazione c’è il fatto che il reparto col suo personale è stato più volte coinvolto dalla direzione nelle sostituzione delle guardie mediche a Ghilarza e nella copertura dei notturni della neuro riabilitazione. (1. Continua)

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