La Nuova Sardegna

Oristano

Ultimatum per la Sartiglia I tre diktat dei cavalieri

di Eleonora Caddeo
Ultimatum per la Sartiglia I tre diktat dei cavalieri

Si riapre lo scontro con la Fondazione e la giostra è nuovamente a rischio Chiedono certezze su pista, assicurazione e rimborsi entro il 20 novembre

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ORISTANO. Il dado è quasi tratto: risposte certe su assicurazione, pista e rimborsi entro il 20 novembre o non si correrà la Sartiglia. A pronunciare queste parole, che al pari della frase latina «Alea iacta est» attribuita a Giulio Cesare risuonano come una decisione dalla quale non si torna più indietro, sembra essere stato il presidente dell’associazione cavalieri di Oristano per la Sartiglia, Ignazio Nonnis, durante la riunione di martedì sera. Nel caso dei cavalieri non c’è un Rubicone da superare, ma un ruolo, come storia prima ancora che come protagonisti della giostra, e delle tutele da difendere con le unghie e con i denti, sino al punto, se necessario, da tirarsi fuori dalla manifestazione e non partecipare alla prossima Sartiglia 2020 per far comprendere a organizzatori e amministrazione comunale che la pazienza è finita.

Le domande che ancora mancano di risposta secondo l’associazione cavalieri sono troppe per ignorarle e andare avanti con i preparativi della prossima Sartiglia. C’è l’esclusiva per tre anni, ma che certezze ci sono per l’assicurazione, il rimborso spese per le pariglie e la tanto attesa pista per le prove. Il percorso di Corte e’ Baccas, secondo le promesse fatte lo scorso anno, doveva essere sistemato e messa a norma sin dal dicembre di un anno fa, ma a venti giorni da quella scadenza la pista è ancora una lingua di sabbia e terra battuta non agibile e che non offre sicurezza né per l’allenamento né per le prove delle pariglie. La mancanza di risposte ha portato i cavalieri a dare l’ultimatum alla Fondazione e di riflesso all’amministrazione comunale. O l’associazione avrà risposte certe entro il 20 novembre o i cavalieri domenica 24 e martedì 26 febbraio 2020, date della prossima edizione di Sartiglia, resteranno a vedere la giostra dal salotto di casa.

Il muro contro muro con la Fondazione, per vedere riconosciuti 40 anni di storia dell’associazione e aver garantito il ruolo di unico fornitore dei cavalieri iscritti alla manifestazione, dura da tempo. Già qualche settimana fa sembrava essere arrivata la tregua attraverso la condivisone del nuovo regolamento con la garanzia dell’esclusiva per tre anni all’associazione cavalieri. L’armistizio è però cessato il 17 ottobre con la pubblicazione del bando pubblico per la co-organizzazione e fornitura dei cavalieri partecipanti alle prossime tre edizioni di Sartiglia, mossa che aveva trovato subito l’opposizione dell’associazione. Ora arriva un nuovo strappo e sul tavolo ci sono tre condizioni da rispettare: pista, assicurazione e rimborsi. Su questi ultimi ci sarebbe da aprire una parentesi perché i cavalieri avevano chiesto 400 euro a testa, sebbene ne spendano molti di più per preparare se stessi e i cavalli. Gli è stato risposto che ne possono avere al massimo 350, ma solo se ci sono i soldi. E se il salvadanaio è vuoto?

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