La Nuova Sardegna

Oristano

Processo a don Usai, un teste non si trova

Processo a don Usai, un teste non si trova

Secondo la difesa Rihza Bardy, albanese, avrebbe estorto dichiarazioni all’imputato

22 novembre 2019
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ORISTANO. Rizha Bardy è irreperibile. Anche la lettera raccomandata, inviatagli dall’avvocato Anna Maria Uras all’ultimo indirizzo noto, a Parma, è partita a vuoto, ritornata indietro al mittente perché il destinatario è sconosciuto. Tuttavia l’avvocata che difende dall’accusa di favoreggiamento della prostituzione l’ex responsabile della Comunità “Il Samaritano”, don Giovanni Usai, non si arrende. Ieri ha chiesto al collegio giudicante (presidente Carla Altieri, a latere Elisa Marras e Francesco Mameli) che vengano acquisiti agli atti del processo i verbali delle dichiarazioni fatte durante le indagini da quello che l’avvocata continua a definire «un agente provocatore, infiltrato nella comunità in veste di medico anche se non lo era». Bardy continua dunque ad essere suo malgrado protagonista del processo e prosegue anche il confronto fra la difesa, che vorrebbe venisse a testimoniare e accusa che, avendo rinunciato a suo tempo, sostiene sia ormai uscito dal processo. L’udienza (che vede imputato anche il nigeriano Gabriel Imasidou Osarhewinda, accusato anche di abuso sessuale e difeso dall’avvocato Carlo Figus) è andata avanti in un clima più sereno della precedente, culminata con la trasmissione degli atti alla Procura, chiesta dal pm Marco De Crescenzo per le accuse mosse dagli avvocati Uras e Franco Luigi Satta nei confronti dei magistrati che si erano occupati in precedenza dell’inchiesta. Sia l’accusa (in aula anche il procuratore capo, Ezio Basso) che la difesa hanno infatti accolto l’invito fatto dalla stessa presidente del collegio, Carla Altieri «di svolgere i lavori con la serenità necessaria per giungere alla verità». Dopo una breve camera di consiglio, è stato stabilito che le parti producano una serie di atti documentali e che entro il 23 dicembre si esprimano in merito alla acquisizione da parte del collegio che dovrà emettere un’ordinanza.

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