La Nuova Sardegna

Oristano

Venerdì fiaccole accese per tenere vivo l’ospedale

di Maria Antonietta Cossu
Venerdì fiaccole accese per tenere vivo l’ospedale

Ghilarza, il comitato “Delogu bene comune” prepara un sit in nel pomeriggio L’obiettivo primo è la riapertura del pronto soccorso. Intanto arrivano tre medici

27 novembre 2019
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GHILARZA. Il comitato civico e i sindaci non abbassano la guardia malgrado le garanzie sulla riapertura del punto di primo intervento fornite lunedì durante la conferenza del distretto socio-sanitario Ghilarza-Bosa. Il fronte di lotta ha confermato l’azione dimostrativa programmata per venerdì per tenere alta l’attenzione sull’ospedale. Il coordinamento “Delogu bene comune” lo farà chiedendo ai cittadini e agli amministratori locali di unirsi al sit in e alla fiaccolata che si svolgeranno attorno all’ospedale alle 18.

«Sosteniamo uno sforzo di programmazione e conveniamo con Assl e Ats che non si debba aprire alla garibaldina, ma che si faccia il possibile per garantire un’attività stabile e duratura; questo è sempre stato il nostro obiettivo», ha detto il portavoce Raffaele Manca rimarcando: «L’ospedale deve funzionare regolarmente e la condizione perché ciò avvenga è di avere un punto di primo intervento operativo per tutto il giorno».

Sulla riattivazione del presidio non c’è ancora una data precisa e il perché l’ha spiegato il direttore d’area dell’Assl all’assemblea, orfana della stragrande maggioranza dei sindaci – i soli presenti arrivavano da Cuglieri, Sorradile, Tadasuni, Sedilo, Paulilatino e Ghilarza –. «La linea del commissario dell’Ats è di non riaprire fino a quando non ci saranno le condizioni per operare in totale sicurezza. Riprendere l’attività per chiudere dopo poco tempo sarebbe negativo», ha detto Mariano Meloni, che ha annunciato l’assunzione per sei mesi di una geriatra da inserire nel pronto soccorso e di due specialisti che prenderanno servizio nel reparto di medicina domani. Ora si attende la conclusione della trattativa con gli operatori di guardia medica per un loro inserimento nei punti di primo intervento dell'isola. Salvo esito negativo, con la disponibilità dei medici di continuità assistenziale e la dottoressa appena assunta dall’Ats sarà ripristinato il servizio d’emergenza del Delogu.

«Per bene che vada, non succederà prima di lunedì», ha avvisato Mariano Meloni che l’altra sera ha fatto da parafulmine alle accuse lanciate dai sindaci e dal comitato sulla gestione dell'emergenza al Delogu e delle criticità della sanità in provincia. Il direttore ha puntualizzato di non avere competenze sull’assunzione del personale, ma di aver concentrato comunque tutti gli sforzi verso l’obiettivo di riuscire, tramite l’Ats, a soddisfare il fabbisogno dei tre ospedali oristanesi. «Tuttavia – ha rilevato – il grave deficit di medici a livello nazionale ha complicato moltissimo le cose».

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