La Nuova Sardegna

Oristano

Fiaccole per l’ospedale e il comitato boccia tutti

di Maria Antonietta Cossu
Fiaccole per l’ospedale e il comitato boccia tutti

Ghilarza, oggi alle 18 la manifestazione per la salvaguardia del Delogu Accuse alla politica: «Non faremo sconti, la Regione adesso intervenga»

29 novembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





GHILARZA. La battaglia in difesa dell’ospedale riprende oggi all’imbrunire con una fiaccolata. Gli attivisti riuniti nel comitato di salvaguardia del Delogu chiamano a raccolta i cittadini e gli amministratori locali delle decine di paesi che orbitano attorno al presidio sanitario per sostenere il diritto a un’assistenza di qualità sia sotto il profilo dei servizi che della regolarità delle prestazioni. A poche ore dalla marcia, che prenderà le mosse alle 18 dal viale Antonio Carta, il comitato fa un bilancio dei risultati ottenuti negli ultimi otto mesi dalla classe politica regionale augurandosi che non venga perso altro tempo prezioso nella ricerca di soluzioni dei problemi che stanno causando la prolungata interruzione o il depotenziamento di molti servizi.

«Non abbiamo fatto sconti alla precedente maggioranza e non intendiamo farne alla vostra», avvertono Raffaele Manca, Immacolata Boeddu e Livio Deligia rivolgendosi espressamente all’assessore alla Sanità Mario Nieddu e al presidente della sesta commissione regionale, Domenico Gallus. Ai due rappresentanti politici viene riconosciuto il merito di aver provato a sanare le situazioni critiche, ma anche la colpa di non esserci riusciti. «Vi diamo atto di aver dimostrato sensibilità e attenzione ai nostri problemi – dicono gli attivisti –, ma non ci bastano più le parole. Stiamo subendo l’ennesimo blocco del punto di primo intervento e pretendiamo dalla politica una soluzione rapida e stabile, quella tanto attesa e promessa, ma continuamente rinviata da un apparato burocratico sordo, cieco e irrispettoso della riforma della rete ospedaliera».

I referenti del gruppo civico ravvisano dei segnali positivi nell’attivazione del corso di formazione per operatori del 118 e nell’avvio di un confronto sindacale per il reclutamento di personale destinato ai punti di primo intervento, ma non per questo assolvono il governo regionale, al quale rimproverano di non aver individuato «gli strumenti indispensabili ad affrontare e tamponare le emergenze e le urgenze dei presidi sanitari minori».

I referenti del coordinamento ricordano i servizi di cui negli anni è stato spogliato il Delogu e reclamano l’applicazione della legge approvata nel 2017 che, a loro avviso, garantisce il ripristino, il potenziamento e il funzionamento di attività e reparti basilari. All’assessore Nieddu, infine, chiedono che la Regione preveda «un’indennità premiale di disagio» ai medici che accetteranno di lavorare al Delogu per almeno tre anni allo scopo di garantire i servizi negli ospedali delle zone marginali e disagiate.

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative