La Nuova Sardegna

Oristano

Incidente in campagna e da Ardauli va a Nuoro

di Maria Antonietta Cossu
Incidente in campagna e da Ardauli va a Nuoro

Pensionato cade da un albero, ma l’elisoccorso non lo trasporta a Ghilarza Il Comitato per l’ospedale accusa: «Ambulanza donata, ma ferma da un anno»

10 dicembre 2019
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ARDAULI. L’Alto Oristanese sempre più marginale nelle carte geografiche della sanità? In attesa degli annunciati rinforzi, le cronache farebbero pensare proprio questo, visto che il San Francesco di Nuoro è diventato quasi un punto di riferimento. È successo anche ieri quando Mario Urru, insegnante in pensione, è caduto da un albero mentre raccoglieva le olive in un podere nel comprensorio di Ardauli. L’incidente è accaduto intorno alle 11 in prossimità del novenario campestre dei santi Quirico e Giulitta. Perso l’equilibrio è precipitato da un albero battendo la testa. Il 70enne, nativo di Ardauli e residente a Ghilarza, dove ha insegnato musica per molti anni e allenato la squadra di basket, è stato soccorso da un equipaggio dell’Areus e trasferito all’ospedadi Nuoro. Le asperità del territorio hanno reso impossibile l’atterraggio del velivolo e l’infortunato è stato issato a bordo con l’ausilio di un argano e l’aiuto del medico del 118, mentre anche un’ambulanza e i carabinieri aiutavano nelle operazioni.

Solo due giorni prima, sabato, un paziente di Abbasanta era stato al centro di una piccola odissea sanitaria che fortunatamente si è conclusa positivamente. Si era presentato al pronto soccorso del Delogu con una sintomatologia riconducibile a un attacco cardiaco. All’ospedale era stato assistito dalle guardie mediche fino all’arrivo dell’elicottero, che l’aveva poi trasportato al San Francesco di Nuoro. L’emergenza si è risolta positivamente, ma la doppia coincidenza del ritardato arrivo del velivolo e dell’assenza dell’unica ambulanza medicalizzata assegnata al Delogu, in un caso in cui il fattore tempo poteva essere determinante, ha fatto emergere qualche falla nella gestione delle urgenze nell’Alto Oristanese.

Sull’organizzazione del sistema di pronto intervento è così nuovamente intervenuto il comitato di salvaguardia del Delogu che rivendica dotazioni adeguate in attesa che riapra il punto di primo intervento. Il coordinamento considera l’attuale disponibilità di mezzi e unità operative insufficiente per un servizio che dovrebbe sopperire alla chiusura del pronto soccorso. Nel nosocomio stazionano un mezzo del 118 e un’ambulanza non medicalizzata. Entrambi i mezzi erano impegnati altrove nel momento in cui si è reso necessario accompagnare l’assistito al campo sportivo per il trasbordo sull’elicottero. A ciò si aggiunge il paradosso di un terzo veicolo sanitario destinato al presidio ghilarzese, ma non ancora materialmente disponibile a causa delle lungaggini legate alle procedure di collaudo. Il veicolo era stato donato circa un anno fa, ma ancora mancherebbe una certificazione che attesti l’idoneità a viaggiare su strada dopo l'ultima messa a punto.

Per gli esponenti del comitato spontaneo è la riprova che il servizio di emergenza dell'Alto Oristanese non sia tenuto nella debita considerazione. «Non si è provveduto a tamponare la chiusura del pronto soccorso rafforzando i presidi a terra», ha ribadito il portavoce Raffaele Manca, che dell’episodio di sabato ha informato l’Assl, l’Ats e l’Areus. La direzione dell’Agenzia regionale dell’emergenza urgenza, cui compete la gestione del servizio territoriale del 118 e dell’elisoccorso, ha disposto una verifica interna sulle cause del ritardo dell’elicottero intervenuto nella fine settimana.

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