La Nuova Sardegna

Oristano

In fiamme il fienile comunale

di Michela Cuccu
In fiamme il fienile comunale

Incendio doloso: distrutte le rotoballe e gran parte della struttura. Danni per decine di migliaia di euro

03 gennaio 2020
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PALMAS ARBOREA. È quasi sicuramente doloso, l’incendio che nella nottata di mercoledì ha semi distrutto il fienile comunale. I danni sono ingenti. Non solo sono andate incenerite parte delle rotoballe di fieno e le attrezzature che vi venivano custodite, ma è proprio la struttura ad aver subito i danni maggiori, in particolare il tetto di eternit. Data la pericolosità del materiale, appunto il cemento amianto, per il Comune si tratterà dunque di dover avviare rapidamente la bonifica per evitare che ci possano essere conseguenze ancora più gravi. I vigili del fuoco del comando provinciale, avvisati da una telefonata arrivata in centrale, sono intervenuti immediatamente e hanno lavorato fino al mattino per domare le fiamme e mettere in sicurezza il capannone che ora, è delimitato dalle transenne. Con loro hanno lavorato anche operai comunali, cittadini e volontari, fra i quali anche il sindaco, Andrea Pisu che è andato via solo quando l’incendio era stato completamente domato. Decisivo è stato l’intervento dei mezzi meccanici comunali, con i quali sono state portate all’esterno le rotoballe che nella tarda mattinata di ieri continuavano a fumare. Con la ruspa sono state recuperate anche alcune piccole presse di fieno, ma tutto il resto no, compresi due bagni chimici che venivano utilizzati per le manifestazioni all’aperto, in particolare le pariglie palmaresi, manifestazione equestre che si tiene ogni anno in onore di Sant’Antioco.

Per avere la conferma che sia stata la mano dell’uomo a provocare il rogo, bisognerà attendere dunque gli esiti delle perizie eseguite dai vigili del fuoco, che da quanto è trapelato ieri mattina, avrebbero trovato diversi indizi che confermerebbero la natura dolosa del gesto. Il capannone, infatti, era chiuso da una saracinesca che gli incendiari avrebbero sollevato per avere accesso all’interno e appiccare le fiamme. Gli attentatori che avrebbero agito senza che nessuno potesse notarli, non solo perché era già buio, ma anche perché il capannone è in un luogo isolato, frequentato solo da agricoltori che a quell’ora non erano certo lì. È poi molto improbabile, visto il periodo dell’anno che possa essersi trattato di autocombustione, per cui, andando per esclusione e mettendo assieme tutti gli indizi, resta praticamente solo il fatto che possa essersi trattato di un attentato.

Il capannone, una struttura costruita quasi cinquant’anni fa, si trova nelle campagne vicine all’abitato di Palmas Arborea e si raggiunge percorrendo un tratto della strada pedemontava che conduce al monte Arci.

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