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“Porrajmos sul sentiero per Auschwitz”, mostra a Casa Gramsci

ALES. Porrajmos un termine ancora poco conosciuto che racconta l’olocausto dimenticato, il genocidio di rom e sinti durante il regime nazista. Con l’intento di mantenere viva la memoria su un eccidio...

14 gennaio 2020
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ALES. Porrajmos un termine ancora poco conosciuto che racconta l’olocausto dimenticato, il genocidio di rom e sinti durante il regime nazista. Con l’intento di mantenere viva la memoria su un eccidio che si stima abbia provocato la morte di 500mila persone, ma del quale si parla ancora poco, venerdì alle 18 nella Casa natale di Antonio Gramsci si svolgerà l’inaugurazione della mostra “Porrajmos sul sentiero per Auschwitz”. Organizzata dall’amministrazione comunale, dal servizio civile e in collaborazione con la biblioteca gramsciana, consiste in 24 pannelli che raccontano la storia del Porrajmos, il termine con cui rom e sinti indicano lo sterminio del proprio popolo perpetrato da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale. Con il decreto Auschwitz del 16 dicembre 1942, promulgato da Himmler, tutti gli zingari del terzo reich, eccetto i pochi che lavoravano nelle imprese belliche tedesche, furono deportati a Birkenau. I rom spesso furono vittime degli esperimenti genetici dei medici nazisti. La truce attenzione loro rivolta, era dovuta alla convinzione che gli zingari provenissero dal ceppo indoeuropeo ariano, ma poi, nel corso delle lunghe peregrinazioni, avessero perso la purezza e per questo motivo costituivano «un miscuglio pericoloso di razze deteriorate». Per conoscere e approfondire l’argomento, la mostra si può visitare fino al 31 gennaio e rimarrà aperta il lunedì dalle 17 alle 19, il mercoledì e venerdì dalle 11 alle 13 e domenica dalle 17 alle 19. (iv.ful.)

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