La Nuova Sardegna

Oristano

«Fateci abbattere più cormorani»

di Piero Marongiu
«Fateci abbattere più cormorani»

La riduzione dei volatili nell’area degli stagni giudicata moderata e insufficiente dai pescatori, delusi dal governo

15 gennaio 2020
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CABRAS. Sono passati oltre due mesi dalla visita della ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova al compendio ittico cabrarese, ma i pescatori attendono ancora di vedere i risultati di quell’incontro, sul quale confidavano e al quale chiedevano risposte concrete per le loro istanze. Ma se il Ministro non risponde la Regione da parte sua interviene autorizzando l’abbattimento di qualche centinaia di esemplari di cormorani, anche se non nel numero sperato dai pescatori.

«Le feste sono passate - ha detto Claudio Atzori, presidente regionale di Lega Coop – adesso è tempo che dal ministero ci comunichino la data di un prossimo incontro, che sia utile per valutare le situazioni da cui si originano le criticità segnalate». Le difficoltà sono le stesse da anni. Più volte indicate e dibattute in varie sedi e con i politici di tutti gli schieramenti, finora mai risolte. Come quella che riguarda i cormorani, sempre prioritaria nell’agenda della politica regionale, che si ripropone puntualmente ogni anno. I danni creati al compendio ittico sardo dal voracissimo volatile, in termini economici sono enormi (almeno 7 milioni di euro di mancato guadagno in Sardegna, 4 milioni per il Consorzio cabrarese). A quelle perdite i pescatori aggiungono le altre causate dalle normative comunitarie, considerate troppo penalizzanti visto che si tratta di direttive pensate per altri mari, altri compendi ittici, altri tipi di pesca.

«L’anguilla, solo per fare un esempio, la cui pesca si è chiusa lo scorso 31 dicembre – spiega Giuliano Cossu, presidente del Consorzio Mare ‘e Pontis – dobbiamo venderla entro il 20 di gennaio e fino ad aprile non ne possiamo pescare altra. E se il prodotto rimane invenduto, non possiamo neppure conservarlo in vasca. Questo perché una normativa comunitaria, che andrà bene per altri compendi ittici ma non per il nostro, lo vieta».

Per fortuna che la Regione ha autorizzato il “contenimento” dei cormorani, ma per un tempo ritenuto insufficiente. Il piano di contenimento stabilito dalla Regione proseguirà per tutto il mese di gennaio, ma i pescatori dicono che non basta e che bisogna procrastinarlo anche a tutto marzo. «Dobbiamo registrare che il presidente della Regione Christian Solinas ha mantenuto la promessa fatta quando è venuto a visitare il nostro compendio – evidenzia Cossu – allora si era impegnato a far partire il piano di contenimento nei tempi giusti, e così è stato. Ma, se vogliamo limitare i danni, occorre fare di più. Annualmente la campagna di abbattimento dei cormorani, poche centinaia di unità, ci costa oltre 100 mila euro: soldi che vengono a mancare al bilancio del consorzio. La Ministra Bellanova durante la sua visita, ci ha chiesto di mettere per iscritto le criticità del settore e di fargliele avere in un documento predisposto ad hoc. Cosa che abbiamo fatto subito, adesso aspettiamo le risposte». Raffaele Manca, presidente della Cooperativa Is Benas, alla ministra aveva rappresentato le difficoltà in cui versa il comparto della pesca nella provincia di Oristano. «Ero tra quelli che confidavano nell’impegno promesso dalla ministra - sottolinea Manca – spero di non dovermi ricredere e che i risultati di quell’incontro arrivino presto». Manca, citando le misure messe in atto in altri compendi ittici, aveva proposto l’introduzione di dissuasori in grado di contenere l’azione predatoria dei cormorani. «A Orbetello vengono utilizzati da molto tempo, e con ottimi risultati – spiega – si tratta di un sistema di reti che impedisce ai volatili di arrivare al pesce. Anziché finanziare altri sistemi, per altro inefficaci, i soldi potrebbero essere utilizzati per acquistare quel tipo di reti».

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