La Nuova Sardegna

Oristano

Il ministero “adotta” la fontana di Corriga

di Michela Cuccu
Il ministero “adotta” la fontana di Corriga

L’opera d’arte in ceramica si trova all’ingresso del mercato di via Mazzini È stata inserita tra i beni culturali di alto interesse e quindi soggetti a tutela

17 gennaio 2020
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ORISTANO. Il ministero dei Beni e delle attività culturali ha inserito tra i beni culturali soggetti a tutela la fontana in ceramica di Antonio Corriga da sempre ospitata nel mercato civico di via Mazzini. Era stata l’assessora alle Attività produttive, Pupa Tarantini, a chiederne l’inserimento al termine di un sopralluogo nel mercato civico oggi chiuso per lavori e effettuato con i funzionari della Soprintendenza e con i tecnici comunali e da quelli della Soprintendenza l’assessora aveva voluto verificare di persona le condizioni dell’opera di Antonio Corriga e stabilirne le modalità più opportune per la messa in sicurezza e il restauro.

Nelle scorse settimane è quindi arrivato il decreto del Ministero che dichiara la fontana «d’interesse culturale particolarmente importante secondo i dettami del Codice dei beni culturali, per i motivi indicati nella relazione storico artistica e in quanto unicum nella produzione dell’artista, il quale, attraverso il vivace colorismo e la stilizzazione geometrizzante, anticipa ricerche e sperimentazioni poi attuate solo successivamente nell’Istituto statale d’arte di Oristano con l’arrivo degli artisti Arrigo Visani e Carlo Contini, e in quanto bene strettamente connesso alla storia sociale della comunità locale, fortemente impresso nell’immaginario collettivo. Il bene rimane quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nel codice dei beni culturali».

Il progetto della fontana risale al 1956. L’anno successivo fu inaugurato il mercato. Antonio Corriga la progettò, ma concorsero a forgiarla alcuni ceramisti giovani e altri più esperti eredi della tradizione dei figoli di Oristano. Corriga negli ultimi anni della sua vita si era detto amareggiato per il degrado dell’opera e aveva auspicato un’iniziativa per il suo recupero che oggi, grazie alla istituzione del Centro di documentazione sulla ceramica terracotta, potrebbe finalmente realizzarsi.

Resta da capire ovviamente che fine farà la scultura. L’opera d’arte a cui gli oristanesi per anni si sono quasi disinteressati considerandola come un qualsiasi altro manufatto si trova all’interno del mercato civico, dove sono, ma è meglio usare dovrebbero essere in corso i lavori per il rifacimento dell’intera struttura. In via Mazzini infatti non si muove foglia se non con tempi da ere geologiche, nel frattempo non resta che accontentarsi dell’ormai certo recupero dell’opera d’arte e sperare che, una volta conclusi i lavori di rifacimento della struttura, sarà anche valorizzata. Per ora si deve accontentare del tanto tempo passato, sino a qualche anno fa, dai bambini a dare briciole di pane ai pesci che affollavano la piccola vasca d’acqua alla sua base.

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