La Nuova Sardegna

Oristano

Sedilo, la giunta ripensa il piano del centro storico

di Maria Antonietta Cossu
Sedilo, la giunta ripensa il piano del centro storico

Riprende slancio l’idea di liberare dai vincoli le aree prive di pregio culturale Saranno invece più tutelati gli immobili identitari e di antica formazione

31 gennaio 2020
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SEDILO. Nella versione aggiornata del documento unico di programmazione appena passata in giunta acquista nuovo slancio l'idea di rivisitare il piano particolareggiato del centro storico e del centro matrice.

Nelle intenzioni della maggioranza c'è quella di rivoluzionare il piano vigente operando una distinzione fra le diverse tipologie di edifici ubicati nelle zone di prima e antica formazione e per questo gravati dai medesimi vincoli.

Si punta, cioè, ad alleggerire le prescrizioni su fabbricati e abitazioni che non hanno alcun pregio storico e culturale.

«Sarà fatto uno studio unicamente sulle costruzioni che meritano attenzione dal punto di vista storico, architettonico e culturale. Queste verranno isolate da quella porzione del patrimonio edilizio che non ha valenza di alcun tipo e sulla quale, però, gravano gli stessi vincoli», ha puntualizzato il sindaco Salvatore Pes.

A dare la spinta decisiva al procedimento di revisione è la disponibilità materiale del contributo di 75mila euro accreditato recentemente dalla Regione e integrato con 20mila euro del bilancio comunale.

Ma in questo 2020 a finire sotto la lente d'ingrandimento dell'amministrazione civica sarà assetto urbanistico dell' intero territorio, che sarà riesaminato in vista di un aggiornamento del piano urbanistico comunale.

«L'obiettivo – è specificato nel documento programmatico approvato dall'esecutivo – è di pianificare l’uso delle risorse territoriali e di regolamentare gli interventi di modificazione edilizia assicurando la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale, artistico culturale, in coordinamento e coerenza con gli indirizzi della programmazione nazionale e regionale, con particolare riferimento al codice dei beni culturali e del paesaggio».

E in merito al piano particolareggiato del centro storico la giunta ribadisce che l'obiettivo «è di renderlo più efficace e di farlo diventare, unitamente al costituendo puc, parte integrante di una realtà territoriale tesa a conseguire un disegno unitario di sviluppo che non lo isoli più entro il limite di una “zona urbanistica ingessata”.

Entrambi gli strumenti urbanistici saranno oggetto di confronto con la popolazione, oltre che con gli enti e gli organismi competenti. Prima di essere adottati passeranno diversi mesi.

«Tutto questo perché sia creato – è spiegato nel dup – uno strumento di sviluppo, di tutela e di salvaguardia, e non fatto di soli vincoli».

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