La Nuova Sardegna

Oristano

Morte sul lavoro, in due a processo

Morte sul lavoro, in due a processo

Trasportatore schiacciato dal crollo in un capannone: accusa di omicidio colposo

04 febbraio 2020
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ORISTANO. È il turno del consulente, l’ingegnere dello Spresal Massimo Diana. È un testimone chiave nel processo che vede imputati i rappresentanti legali della Logistica Mediterranea e Giumar, Gastone Fabbri e Tonio Fenu. Sono accusati di omicidio colposo, perché secondo il pubblico ministero Andrea Chelo non misero in pratica le prescrizioni per la sicurezza sul lavoro che avrebbero potuto salvare la vita dell’autotrasportatore Andrea Sardu, 53 anni di Terralba.

È una delle tante vittime di una carneficina che passa quasi sotto silenzio, quella delle morti sul lavoro. Il 17 ottobre del 2016, il rimorchio del camion, che guidava all’interno di un capannone in via Atene nella zona industriale, urtò la struttura del prefabbricato e causò il crollo di un architrave che si abbatté sulla cabina del guidatore schiacciandola. Andrea Sardu non ebbe scampo e proprio della dinamica dell’incidente ora si discute di fronte al giudice monocratico Marco Mascia, agli avvocati di parte civile Valerio Martis, Simone Prevete ed Ezio Ullasci e agli avvocati difensori Salvatore Casula e Raffaele Miscali.

La deposizione, che ha ripercorso vari passi della consulenza, ha in particolare evidenziato alcuni aspetti: non ci sarebbe una valutazione del rischio legato all’utilizzo del mezzo all’interno di un capannone; non ci sarebbe stata adeguata formazione del personale per gli aspetti legati alla sicurezza e non sarebbero state attuate misure di prevenzione per proteggere i lavoratori dai rischi che potevano correre. Al contempo, la difesa ha evidenziato come il rimorchio leggermente sollevato sia da considerare sempre come un pericolo qualora il camion sia in movimento. Mancava però, e questo il consulente l’ha sottolineato, il documento di valutazione dei rischi di movimentazione dei mezzi all’interno di uno spazio chiuso qual era il capannone.

Colpa dei datori di lavoro o imprudenza commessa dal trasportatore? È Presto per tirare le somme, anche se già si intuisce la diversa linea seguita da accusa e difesa. La prossima udienza è fissata per il 17 febbraio. (e.carta)

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