La Marmilla riscopre gli antichi giochi
di Ivana Fulghesu
Il 1° marzo le Olympias in vari Comuni: una sfida coi divertimenti dei nonni
06 febbraio 2020
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BARADILI. Carnevale con Olympias in Marmilla, tra gioco, divertimento e riscoperta di antiche tradizioni. L’edizione annuale della manifestazione dei giochi tradizionali della Sardegna si svolgerà il 1° marzo in occasione delle ultimissime giornate di carnevale. Clima ludico e goliardico come suggerisce il periodo, ma pur sempre contraddistinto dall’impegno e dalla dovuta preparazione necessaria per affrontare quelle che sono delle vere e proprie competizioni sportive.
Proprio in questi giorni i Comuni di Morgongiori, Pompu, Curcuris, Ales, Pau, Villa Verde, Albagiara, Baressa, Baradili, Gonnosnò, Nureci, Asuni, Assolo, Usellus, Mogorella, Ruinas e Senis che aderiscono all’iniziativa sono impegnati nell’organizzazione dei laboratori che si terranno per tutto il mese di febbraio per preparare i giovani partecipanti che, il 1 marzo, con i costumi che ricordano il modo di vestire in Sardegna nella prima metà del ’900 gareggeranno nelle strade e piazze della Marmilla, sfidandosi nei diversi giochi in programma. Complessivamente saranno realizzati tre laboratori che avranno come destinatari bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni. L’obiettivo è salvaguardare il patrimonio culturale immateriale del gioco tradizionale della Sardegna e fondamentale è stato in tal senso il contributo di oltre 250 anziani che, attraverso dettagliate interviste, hanno reso possibile la ricostruzione accurata del modo di giocare dei bambini nella prima metà del secolo scorso.
Il progetto, curato dalla ricercatrice Roberta Muscas, è di respiro internazionale. Nel 2011 fu creata la Rete transnazionale di tutela del patrimonio immateriale del gioco tradizionale a opera del Consorzio Due Giare, l’Alecso cioè l’Agenzia intergovernativa operante nell’ambito dei Paesi della Lega Araba, l’Istituto nazionale del patrimonio di Tunisi e la rete Euroetnho del consiglio d’Europa, nonché la sottoscrizione di una convenzione per l’esportazione del modello Olympias negli stati partner.
Proprio in questi giorni i Comuni di Morgongiori, Pompu, Curcuris, Ales, Pau, Villa Verde, Albagiara, Baressa, Baradili, Gonnosnò, Nureci, Asuni, Assolo, Usellus, Mogorella, Ruinas e Senis che aderiscono all’iniziativa sono impegnati nell’organizzazione dei laboratori che si terranno per tutto il mese di febbraio per preparare i giovani partecipanti che, il 1 marzo, con i costumi che ricordano il modo di vestire in Sardegna nella prima metà del ’900 gareggeranno nelle strade e piazze della Marmilla, sfidandosi nei diversi giochi in programma. Complessivamente saranno realizzati tre laboratori che avranno come destinatari bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni. L’obiettivo è salvaguardare il patrimonio culturale immateriale del gioco tradizionale della Sardegna e fondamentale è stato in tal senso il contributo di oltre 250 anziani che, attraverso dettagliate interviste, hanno reso possibile la ricostruzione accurata del modo di giocare dei bambini nella prima metà del secolo scorso.
Il progetto, curato dalla ricercatrice Roberta Muscas, è di respiro internazionale. Nel 2011 fu creata la Rete transnazionale di tutela del patrimonio immateriale del gioco tradizionale a opera del Consorzio Due Giare, l’Alecso cioè l’Agenzia intergovernativa operante nell’ambito dei Paesi della Lega Araba, l’Istituto nazionale del patrimonio di Tunisi e la rete Euroetnho del consiglio d’Europa, nonché la sottoscrizione di una convenzione per l’esportazione del modello Olympias negli stati partner.