La Nuova Sardegna

Oristano

Sardisti, è guerra delle tessere

di Davide Pinna
Sardisti, è guerra delle tessere

Tre sezioni nate in silenzio, almeno novanta nuovi iscritti. Incertezza sulla data del congresso

10 febbraio 2020
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ORISTANO. Potrebbe essere una partita di poker, ormai sono rimasti in due al tavolo che stavolta non è verde, ma porta il simbolo sardista dei Quattro Mori. Da un lato il segretario cittadino del Psd’Az Paolo Angioi, dall’altro il commissario che l’ha sostituito, traghettando il partito verso il congresso cittadino. Giovanni Mascia gioca come se avesse in mano una scala reale, Angioi non ci sta, pensa sia un bluff e vuole vedere le carte del suo avversario.

Fuor di metafora, è inutile cercare toni bellicistici nelle dichiarazioni dei due, perché entrambi cercano di minimizzare la natura dello scontro. Ma la questione è che Angioi è stato commissariato, con una decisione del segretario provinciale Andrea Zucca, con la motivazione che nate tre nuove sezioni in città, è necessario procedere al congresso ed eleggere il coordinamento cittadino. Sullo sfondo lo scontro sul sostegno alla giunta Lutzu: non in discussione per Angioi, ma ritirato invece da Mascia e dai tre consiglieri comunali dei Quattro Mori, transitati nelle fila dell’opposizione dopo la revoca delle deleghe all’ex assessore all’Urbanistica Gianfranco Sedda.

Insomma, lo scontro interno al Psd’Az ha delle ripercussioni che vanno oltre l’ambito del partito, ma coinvolgono l’amministrazione comunale e gli equilibri politici del centrodestra locale, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. La scala reale in mano a Mascia sarebbero le tre nuove sezioni, che metterebbero in minoranza Angioi e i 53 iscritti della storica sezione Antoni Simon Mossa. Anche se non lo dice chiaramente, è chiaro che Angioi sospetta sia un bluff: «La storica sezione Antoni Simon Mossa è compatta, abbiamo 53 iscritti dei quali posso fare nome e cognome, io, e mostrare i bollettini di pagamento della quota annuale». E le tre sezioni di cui parla Zucca? «Noi non ne eravamo a conoscenza. Il tesseramento si chiudeva a settembre e a quella data non ci risultava un numero di nuovi iscritti tale da giustificare la nascita di altre sezioni. Non è un problema se ci sono nuovi iscritti o nuove sezioni, ma l’importante è che si seguano le procedure democratiche stabilite dallo statuto. Se le tessere sono regolari, ci saranno i documenti che lo attestano». Mascia però continua il suo gioco: «Prima di accettare l’incarico di commissario ho svolto le verifiche necessarie: le tessere ci sono e sono regolari, sono un centinaio».

Per costituire una nuova sezione in una città come Oristano lo statuto sardista prevede un minimo di trenta iscritti, in tutto dovrebbero quindi esserci novanta nuovi tesseramenti. Ormai, però, ci si avvicina alla resa dei conti, i due avversari dovranno scoprire le carte mostrando quindi eventuali bluff. «Faremo di tutto per celebrare il congresso cittadino in tempi brevissimi» spiega Mascia.

E al congresso si vedrà effettivamente quali sono i rapporti di forza interni al Psd’Az cittadino, chi ha più tessere in buona sostanza deciderà la linea. Tutto questo sempre che non si apra, e di esempi nella storia sardista ce n’è tanti, un conflitto sulle procedure congressuali. Improbabile, per ora, una presa di posizione da parte dei vertici regionali sardisti.

Mascia e Angioi, infatti, concordano su un punto: il Psd’Az ha una struttura federale e i problemi territoriali vanno affrontati dentro l’autonomia degli organi locali. In caso di appoggio esplicito, difficilmente i due contendenti avrebbero dimenticato di menzionarlo.

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