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Oristano

Schiaffi e pugni nel finale, la partita diventa un match

Schiaffi e pugni nel finale, la partita diventa un match

ORISTANO. Una partita tesa, senza dubbio. Anche troppo a giudicare dagli sviluppi. La sfida tra Tharros e Capoterra, in programma domenica scorsa, rappresentava un crocevia fondamentale nella...

11 febbraio 2020
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ORISTANO. Una partita tesa, senza dubbio. Anche troppo a giudicare dagli sviluppi. La sfida tra Tharros e Capoterra, in programma domenica scorsa, rappresentava un crocevia fondamentale nella stagione di entrambe le squadre. A distanza di 24 ore dal match, però, non abbiamo ancora né un vinto e né un vincitore. Dovremo, con tutta probabilità, attendere ancora qualche giorno prima di conoscerne gli esiti. La decisione spetterà al giudice sportivo una volta esaminato il referto arbitrale. Colpa di un finale concitato, che ha convinto il direttore di gara a decretare il triplice fischio finale con otto minuti di anticipo, lasciando giocatori e tifosi con un grande punto interrogativo in merito agli sviluppi. «È stata una partita tirata, come normale che fosse, ma non ci sono stati particolari momenti di tensione – ricostruisce Maurizio Nulchis, tecnico della Tharros – eravamo sul punteggio di parità quando il Capoterra ha segnato, a parer mio, in posizione di evidente fuorigioco. L’arbitro ha convalidato e gli avversari hanno esultato in maniera provocatoria davanti alla nostra panchina. Io ho sbagliato a reagire ad un insulto e me ne assumo le responsabilità. Ho dato uno scappellotto al loro giocatore ma è stato un brutto gesto, a maggior ragione visto il ruolo che ricopro. Pochi istanti dopo un loro giocatore mi ha dato un pugno in faccia e da lì si è creato il parapiglia». Una corrida durata una manciata di minuti, con l'arbitro che ha preferito porre fine alla contesa. «L'arbitro ovviamente non è stato coinvolto in questo caos. Nei minuti precedenti aveva anche diretto bene. Ma non mi sarei aspettato l'interruzione della gara: in questi casi l'arbitro osserva quanto succede, prende nota e poi espelle i responsabili. Ho meritato l'espulsione. Poi, però, la gara poteva riprendere. Anche perché dopo pochi minuti la situazione è tornata alla normalità. Mi sono scusato sia con l'allenatore avversario che con l'arbitro».(st.sul)

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