La Nuova Sardegna

Oristano

In 131 per salvare l’ospedale Delogu

di Maria Antonietta Cossu
In 131 per salvare l’ospedale Delogu

Ghilarza, già 120 automobilisti aderiranno al blocco stradale del 7 marzo

18 febbraio 2020
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GHILARZA. Tre mesi senza codici bianchi e verdi, tre mesi in cui i pazienti con malesseri, patologie o infortuni trattabili in un punto di primo intervento sono stati dirottati ai pronto soccorso di Oristano e Nuoro con conseguenti problemi di sovraffollamento per quei presidi. La prolungata inattività del servizio d’emergenza del Delogu ha ripercussioni sull’intera rete ospedaliera, ma questo problema non sposta di una virgola la situazione, che stando alle previsioni dell’Ats Assl di Oristano, permarrà fino alla conclusione dei corsi di formazione regionali prevista ad aprile.

È una prospettiva inaccettabile per le popolazioni locali e per quanti stanno portando avanti la battaglia per il ripristino e il regolare funzionamento dei servizi nel nosocomio ghilarzese. La mobilitazione riprenderà il 7 marzo sulla Carlo Felice. Il tratto compreso tra gli svincoli di Abbasanta e Paulilatino farà da sfondo alla nuova azione dimostrativa promossa dal Comitato Delogu bene comune e dalle Unioni dei Comuni del Guilcier e del Barigadu.

Una colonna di veicoli percorrerà la superstrada nei due sensi di marcia con un moto circolare che andrà avanti ininterrottamente per due ore, provocando il rallentamento del traffico.

Al momento è previsto l’arrivo di più di 120 auto, ma il comitato suona la carica ai cittadini esortandoli a partecipare in misura ancora più massiccia. Con il nuovo appello si cerca anche di inibire ogni tentativo di smontare la protesta compiuto da «Scomposti spaventapasseri del sistema votati a scoraggiare, con la vacua ostentazione del decreto sicurezza, la libera partecipazione dei cittadini», denunciano Raffaele Manca, Livio Deligia e Immacolata Boeddu alludendo ad alcuni ambienti della sanità. A questo proposito gli organizzatori puntualizzano che sulla manifestazione non c'è alcun veto della questura, con cui la settimana scorsa è stato verificato il percorso.

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