La Nuova Sardegna

Oristano

1.200 reperti 

Tombaroli tecnologici denunciati dai carabinieri

URAS. I tombaroli del nuovo millennio sono differenti. La tecnologia aiuta anche loro, ma allo stesso tempo li tradisce. Abbandonati i canali tradizionali, i trafficanti di reperti archeologici...

22 febbraio 2020
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URAS. I tombaroli del nuovo millennio sono differenti. La tecnologia aiuta anche loro, ma allo stesso tempo li tradisce. Abbandonati i canali tradizionali, i trafficanti di reperti archeologici scoprono il vasto mondo di internet, dei siti per la vendita di merce on line e dei social network per piazzare i loro pezzi con millenni di storia alle spalle. Scoprono però anche che in quel mare magnum è facile finire nella rete, non quella di internet stavolta, ma quella dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio coordinati dal maggiore Paolo Montorsi, coadiuvati da tutti i militari del comando provincia di Oristano alla guida del colonnello Domenico Cristaldi, il tutto sotto la guida della procura. La pesca porta alla denuncia di cinque persone per ricettazione, ricerche archeologiche clandestine e impossessamento di beni culturali per i quali esiste una tutela speciale. Per uno degli indagati, Mirco Melis (difeso dall’avvocato Samantha Baglieri), 47 anni di Terralba con domicilio a Uras nella sua azienda agricola nella località Sarrideli, è scattato l’obbligo di dimora. Il motivo della custodia cautelare è legato al fatto che avesse con sé quattro fucili e una pistola, oltre a una serie di munizioni. Il resto della banda, un gruppetto con la stessa passione illecita, risiede in provincia e in provincia compiva le sue spedizioni predatorie: uno degli altri denunciati è di Oristano, uno di Marrubiu, due sono di Terralba ed è stato proprio da un annuncio fatto a Terralba tramite profili fasulli il primo su cui si sono concentrate le indagini che hanno portato al recupero di oltre 1.200 reperti archeologici.

È su siti internet e social network che i carabinieri puntano allora gli occhi nel momento in cui si accorgono che ci sono in vendita molti reperti: ottocento monete di età punica o romana repubblicana e imperiale, anellini, fibbie, altri oggetti del tempo che fu e persino un bronzetto nuragico.

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