La Nuova Sardegna

Oristano

«In sella nel nome di San Giovanni»

di Piero Marongiu
«In sella nel nome di San Giovanni»

Il cavaliere Ignazio Lombardi sarà componidori nella prima delle due giornate di giostra

23 febbraio 2020
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La Sartiglia si respira nell’aria, come il profumo delle fritture del carnevale che esce dalle case del centro storico o da quelle del quartiere storico di Su Brugu, dove i sartiglianti si ritrovano per ricordare le giostre del passato e quella imminente. Nelle case dei componenti dei gremi si controllano gli ultimi particolari e nelle scuderie si preparano i cavalli con le rosette, le coccarde che li abbelliranno. Nelle piazze si attende l’arrivo di su bandidore a cavallo che, scortato dai suoi alfieri, darà lettura della carta che annuncia lo svolgimento della Sartiglia in sa seu de Santa Maria. Ogni gesto e ogni pensiero fanno parte di un rituale codificato dal tempo, compiuto in funzione del buon andamento della manifestazione.

Le donne, con la loro presenza discreta, costituiscono l’elemento insostituibile nell’organizzazione della giostra. Un ruolo di grande responsabilità viene attribuito a sas priorissas, scelte dal gremio per competenze ed esperienza e a sa massaia manna, incarico affidato quest’anno a Patrizia Pala. Sarà quest’ultima a sovraintendere alla vestizione di su componidori, a guidare con la sua autorevolezza i gesti che compiranno sas massaieddas. In casa di Gianni Dessì, oberaiu de bandiera, come viene chiamato il presidente all’interno del gremio dei contadini, il tempo è stato scandito dagli atti da compiere nei momenti stabiliti, responsabilità da assumere e rapporti da coltivare. Il pensiero e le preghiere sono rivolti a San Giovanni, patrono del gremio, perché tutto si svolga nel migliore dei modi e su componidori da lui scelto sia autore di una giostra da incorniciare. Dal buon esito della corsa in via Duomo e dalle stelle infilzate dai cavalieri mascherati, che si cimenteranno nella corsa con la spada e con su stoccu, dipenderà l’esito positivo o meno dell’annata agraria. Scaramanzia che si perpetua.

La scelta di su componidori è tra gli atti più importanti dell’attività di s’oberaiu de bandiera, affiancato da s’oberaiu ’e cascia, che gestisce le risorse per tutta la durata del mandato. «Scegliere il capocorsa non è stato semplice – dice Gianni Dessì – perché la nomina deve ricadere su un cavaliere di provata esperienza. È il motivo per cui ho ritenuto che la figura migliore fosse quella di Ignazio Lombardi, che all’attivo ha 27 anni di Sartiglia quasi tutti trascorsi con i suoi compagni di pariglia, Fabrizio Manca e Corrado Massidda».

Su componidori del gremio dei contadini ha ricevuto l’investitura quando quella chiamata, attesa a lungo, credeva non sarebbe più arrivata. «Invece – dice –, mentre insonne mi rigiravo nel letto, alle tre di mattina è suonato il campanello. Ho intuito, ho aperto e mi sono trovato davanti il presidente con altri due componenti del gremio. “Sono qui per chiederti un grande favore a nome del gremio di San Giovanni…”, mi ha detto. Quindi un abbraccio, la commozione e il brindisi di rito».

Ad accompagnare Ignazio Lombardi saranno Corrado Massidda, su segundu, e il tramatzese Fabrizio Manca, su terzu, tutti e tre compagni di pariglia da ben 23 anni. «Dopo le polemiche degli anni scorsi – sottolineano Dessì e Lombardi –, è tempo che i cavalieri ritrovino lo spirito, quasi sacrale, della manifestazione». Ignazio Lombardi monterà Reinos, un anglo arabo sardo di 9 anni di Enrico Fiori e Francesca Matta; Corrado Massidda sarà in sella a Diavolo, purosangue inglese di 15 anni di Roberto Garippa, e Fabrizio Manca si affiderà a Quando Sì, un anglo arabo sardo di 12 anni, di Mauro Rosas.

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