La Nuova Sardegna

Oristano

Il labirinto degli usi civici, San Vero cerca soluzioni

di Michela Cuccu
Il labirinto degli usi civici, San Vero cerca soluzioni

Tantissime case e lottizzazioni delle borgate marine sono su terreni demaniali Si attende che il governo assegni nuove aree. Problemi anche per la pineta

15 marzo 2020
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SAN VERO MILIS. Villaggi e lottizzazioni costruite sulle terre pubbliche in attesa di sanatoria, centinaia di ettari di dune e pineta che dovevano restare a disposizione degli abitanti del paese e che invece, ora risultano di proprietà di imprese del settore turistico-immobiliare. Persino il lungomare, gioiello di questo tratto di costa, sorge, illegittimamente, su zone su cui gravano gli usi civici. Succede a San Vero Milis, una delle perle della costa occidentale. Negli ultimi anni è quasi sorvegliata speciale da parte degli ambientalisti. La corsa alla privatizzazione delle terre pubbliche è un fenomeno conosciuto anche dalla procura che circa un anno e mezzo fa aprì una inchiesta dopo le denunce del Gruppo di intervento giuridico. «A Mandriola e Su Pallosu, a partire dagli anni ’60 del secolo scorso sono stati alienati illegittimamente a privati numerosi lotti di terreno ormai edificati sul litorale – dice Stefano Deliperi, presidente del Grig –. La scarsa attenzione di chi doveva vigilare ha creato situazioni che hano dell’incredibile. Persino la chiesa di Mandriola sorge su un’area sottoposta a uso civico. Da anni sollecitiamo si ponga rimedio».

L’ultimo censimento svolto dall’agenzia Argea, ha accertato che nel territorio di San Vero sono 13mila 364 gli ettari interessati dagli usi civici. Un’estensione che pone questo Comune fra i più gravati in Sardegna da questa forma di vincolo. Luigi Tedeschi è sindaco dal 2015. «Conosciamo bene la situazione e da anni lavoriamo per trovare soluzione non solo alle situazioni definitivamente compromesse, ma anche per sfruttare al meglio gli usi civici che sono una risorsa importante», dice. Una sanatoria, anche se il termine è improprio, che l'amministrazione comunale sta portando avanti su diversi fronti: da un lato l’ultimo regolamento sull'utilizzo delle aree va oltre l’iniziale destinazione a scopi agricoli delle terre pubbliche, ma ha inserito anche la possibilità di una valorizzazione a scopo turistico e archeologico. «Altrimenti non sarebbe stato possibile consentire la presenza dei chioschi sul lungomare», spiega Tedeschi.

La partita più grossa riguarda però le lottizzazioni sorte illegittimamente, soprattutto sulla costa. È il caso di Mandriola. Non tutti i proprietari delle case costruite nella borgata marina avevano regolarizzato, entro il 1985, la proprietà con un atto notarile. Eppure, quei terreni li hanno acquistati con tanto di atto pubblico e, quando hanno costruito, avevano regolari licenze edilizie rilasciate dal Comune. Ciononostante, per la legge, quelle costruzioni non esistono. I proprietari già da anni si sono rivolti a un legale per cercare di tutelarsi. «La legge ci permette di risolvere il problema trasferendo gli usi civici dai terreni compromessi e costruiti ad altri, di pari valore e di proprietà comunale – prosegue il primo cittadino –. Purtroppo il Comune non possedeva aree adatte a questa operazione. Così è stata la Regione ad assegnarcene di nuove. Il procedimento è a buon punto, manca solo il trasferimento firmato dal Governo». Un passaggio reso indispensabile da quando gli usi civici sono equiparati ai beni ambientali e rientrano nel Codice Urbani. Restano però le dune e la pineta di Is Arenas, anche queste diventate proprietà privata, senza che i vincoli fossero stati trasferiti altrove. «La restituzione al patrimonio pubblico di quelle aree è molto più complessa di quanto si creda – conclude il sindaco –, ciò non significa che non si voglia affrontare il problema. Ci stiamo lavorando».

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