La Nuova Sardegna

Oristano

In giro senza motivo, scattano altre denunce

di Enrico Carta
In giro senza motivo, scattano altre denunce

Guai per due automobilisti di Morgongiori e Laconi fermati dai carabinieri Il comandante Cristaldi: «Serve massimo rispetto delle norme. Attenti alle truffe»

15 marzo 2020
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ORISTANO. Un altro giorno alle spalle, un altro giorno in una trincea grande quanto una provincia e nuove denunce. Non tutti infatti sono stati rispettosi delle regole e infatti qualcuno, terminata l’emergenza, avrà dei problemi con la legge. I carabinieri, oltre al svolgere il loro costante servizio nelle 39 stazioni del comando provinciale, hanno pattugliato le strade di tutto il territorio. E purtroppo, alcuni di loro, sono tornati in caserma dovendo registrare i comportamenti non adeguati al momento da parte di parecchi cittadini.

La voglia di uscire o semplicemente la voglia di infrangere le regole è costata, ad esempio, una denuncia a un 28enne di Morgongiori. Non tenendo nel giusto conto il divieto di spostarsi dal Comune di residenza, è stato bloccato mentre si trovava a Uras. Quanto meno singolare, se non irriguardosa, la risposta data ai militari della Compagnia di Mogogo. Ha infatti spiegato loro che si era recato sin lì per bere un caffè da un distributore automatico. Altre persone sono state denunciate perché giravano in auto senza una meta, giusto per fare una passeggiata, gesto sconsigliato e comunque consentito solo nel Comune di residenza. Invece c’è chi ha preso l’auto e si è diretto in strade di viabilità secondaria convinto di non incrociare pattuglie.

È successo però anche nei centri abitati, ad esempio a Laconi dove un 76enne girava in auto senza autorcertificazione e soprattutto senza motivi di comprovata necessità.

Decine sono stati poi i controlli da parte di tutti i carabinieri del Comando provinciale, senza che siano state riscontrate irregolarità. Il colonnello Domenico Cristaldi lancia comunque un nuovo appello affinché le norme vengano rispettate: «C’è un rispetto diffuso delle norme, ma purtroppo abbiamo a che fare anche con casi opposti. La nostra azione non vuole essere coercitiva e garantiamo la vicinanza alla gente mantenendo aperte le caserme al pubblico con gli stessi orari di prima, rischiando in prima persona. Bisogna però che tutti siano consapevoli delle norme e soprattutto che le rispettino. Questo è il momento di limitarci in maniera anche più rigorosa rispetto le disposizioni. Serve il massimo senso civico e non mi stanco di ripeterlo». Infine un appello a cittadini affinché stiano particolarmente attenti ai truffatori che bussano alle loro porte. Al minimo sospetto, una chiamata al 112 risolverebbe tutto ed eviterebbe sia la commissione di reati che rischi sanitari.

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