La Nuova Sardegna

Oristano

Varcare i confini: i sindaci alla carica con le ordinanze

di Valentina Atzeni
Varcare i confini: i sindaci alla carica con le ordinanze

In vari paesi i primi cittadini certificano l’assenza di servizi Così giustificano gli spostamenti, ma non tutti concordano

28 marzo 2020
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SOLARUSSA. Il pesce non c’è, i prodotti senza glutine nemmeno. Mancano alcuni cibi dietetici che si possono trovare solo in alcune farmacie. Manca anche un indirizzo preciso e così anche i sindaci rischiano di andare in ordine sparso. C’è chi sceglie una direzione e chi un’altra coi cittadini che restano spiazzati. Ad esempio, il sindaco di San Vero Milis, Luigi Tedeschi ha deciso di firmare una certificazione che attesta le carenze di certi prodotti in paese. Così chi decide di varcare i confini comunali per ragioni di alimentazione, ha un elemento in più per certificare la propria reale necessità di spostamento.

«Non si tratta di un’autorizzazione – specifica il primo cittadino –. Chi si allontana dal paese di residenza deve dimostrare di farlo per una reale esigenza. Non ho creato un lasciapassare, la responsabilità resta del cittadino». Esigenze diverse, ma stessa certificazione anche a Zeddiani, dove il sindaco Claudio Pinna, indica che il paese manca di bancomat e distributore di carburante, di un’officina meccanica e di servizi per gli animali domestici. Anche il pesce fresco è introvabile. Ragion per cui, se non si può fare a meno di quei prodotti o servizi, autocertificazione in una mano e documento del sindaco nell’altra, si può tentare la traversata oltre confine.

«Nel dibattito all’Anci si è pensato a un’attestazione di questo tipo come strumento a supporto del cittadino» spiega Claudio Pinna, rivolgendosi in particolare a chi deve lasciare il territorio comunale per prelevare dei contanti o a chi necessita di mangiare del pesce perché legato a una dieta prescritta dal medico.

C’è poi un problema di carattere economico sollevato ancora dal sindaco di San Vero Milis: «Molti cittadini si trovano in difficoltà economica, accentuata dall’impossibilità di far la spesa nella grande distribuzione che ha prezzi concorrenziali. Ritengo che anche questo sia un aspetto da non sottovalutare, per quanto difficile da dimostrare tramite l’autocertificazione».

Di tutt’altro parere il sindaco di Solarussa, Mario Tendas, che ha ricevuto parecchi solleciti per la sottoscrizione di un documento simile a quelli degli altri paesi citati. «Capisco il disagio dei miei compaesani – afferma –, ma gli strumenti nelle mani dei sindaci non prevedono modifiche alle norme ministeriali. Nel testo del decreto è piuttosto chiaro che gli spostamenti da un Comune all’altro sono vietati, salvo comprovate esigenze che sarà il cittadino ad attestare tramite autocertificazione. Un documento firmato dal sindaco creerebbe solo confusione».

A preoccuparlo sono le conseguenze che tale dichiarazione potrebbe generare: «Le persone potrebbero sentirsi autorizzate a spostarsi anche per un capriccio, piuttosto che per reali esigenze, e così si esporrebbero al rischio di ammende e denunce». Per risolvere il problema propone di usufruire maggiormente del servizio di spesa a domicilio. «Sono a conoscenza del fatto che tra i miei compaesani ci siano molti disoccupati, per questo ho chiesto ai commercianti del paese di non gravare ulteriormente sulle loro tasche. Si sono resi tutti disponibili a effettuare il trasporto della spesa senza costi aggiuntivi. Ciò che deve essere chiaro è che bisogna pensare a ridurre le uscite per il contenimento del contagio. La questione economica verrà affrontata dal governo, non dalle certificazioni dei sindaci».

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