La Nuova Sardegna

Oristano

Donna di Cabras prima vittima

di Piero Marongiu
Donna di Cabras prima vittima

Sessantanove anni, arrivata al San Martino in condizioni critiche, subito trasferita a Cagliari

29 marzo 2020
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CABRAS. La prima vittima di Coronavirus della provincia è di Cabras. Si tratta di una donna di 69 anni, ricoverata giovedì scorso nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, deceduta nella notte di venerdì.

Il quadro clinico della signora, definito molto complicato fin da subito anche a causa di pregresse patologie, è peggiorato con il passare delle ore fino a stroncarne le deboli resistenze.

La notizia della sua scomparsa, diffusa nelle prime ore del mattino di ieri, ha suscitato il cordoglio del sindaco Andrea Abis e fatto aumentare la preoccupazione dei cittadini cabraresi. Le esequie della donna si svolgeranno senza corteo funebre e alla presenza di pochissime persone debitamente protette.

Con questo, i casi di positività accertata al Coronavirus sono saliti a quattro. Il primo dei quali riguarda un uomo di circa sessant’anni, tuttora ricoverato in una struttura sanitaria cagliaritana, le cui condizioni sarebbero stazionarie mentre gli altri due, entrambi congiunti dell’uomo, sono attualmente sottoposti a quarantena obbligatoria nella loro abitazione.

In queste ore a Cabras sono in tanti a chiedersi se le autorità hanno adottato i protocolli sanitari previsti in questi casi e soprattutto, quali provvedimenti sono stati attuati nei confronti di quanti, a vario titolo, sono entrati in contatto con le persone positive al Covid-19.

La signora deceduta, negli ultimi quindici giorni, stando alle poche informazioni trapelate in queste ore, non si sarebbe mai mossa dalla propria abitazione. Ma qualche visita pare l’abbia ricevuta, e questo rende complesso ma ancor più urgente il tracciamento dei suoi contatti.

Abis, raccogliendo le preoccupazioni dei suoi concittadini, sta sollecitando la Assl oristanese perché effettui, urgentemente, i controlli finalizzati a garantire la sicurezza delle persone e scongiurare il rischio di ulteriori contagi. «Non voglio che Cabras diventi un altro focolaio sardo di Coronavirus – dice il primo cittadino – la Assl deve fare subito le verifiche del caso, compresa l’effettuazione dei tamponi alle persone che hanno avuto contatti con i soggetti risultati positivi, quindi adottare le misure di prevenzione conseguenti». Nei giorni scorsi il sindaco ha firmato un’ordinanza che restringe ulteriormente la possibilità di movimento delle persone nel territorio comunale. Nel documento viene imposto l’utilizzo delle mascherine protettive all’interno di negozi e luoghi pubblici, e ricordata l’importanza del distanziamento sociale tra le persone. «Vista la situazione creatasi - ribadisce – dalla Assl mi aspetto l’applicazione di un livello di attenzione molto più elevato». Sul piano dell’assistenza verso chi si trova in stato di necessità, quaranta persone, in questi giorni, stanno confezionando mascherine. A consegnarle alle famiglie, dando priorità a quelle dove ci sono anziani e malati, ci pensano i volontari. Entro breve tempo i dispositivi di protezione individuali arriveranno a tutti i 1400 nuclei familiari cabraresi. Ma la prevenzione maggiore viene dal rispetto delle regole, e dal tracciamento totale dei positivi.

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