La Nuova Sardegna

Oristano

Incendio doloso, evacuati nella notte dodici appartamenti

di Enrico Carta
Incendio doloso, evacuati nella notte dodici appartamenti

Le fiamme sono state appiccate nel vano dell’ascensore I residenti in salvo per strada. Sospetti su un inquilino

01 aprile 2020
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Le fiamme si levano alte nelle prime ore del mattino. Una piccola esplosione – dopo si capirà che era quella di una bomboletta spray che bruciava assieme al resto – fortunatamente sveglia alcuni condomini e così tutta la palazzina viene fatta evacuare. C’è poco da aspettare perché le fiamme stanno divorando l’ascensore e minacciano di propagarsi al resto dello stabile, mentre il fumo ha già invaso per intero il vano delle scale, la cui unica finestra si trova all’ultimo piano dello stabile. Così alle 4 del mattino, in via Tevere finiscono per strada tutti i residenti dei dodici appartamenti del numero civico 21 e tra loro ci sono anche dei bambini.

Il resto lo fanno i vigili del fuoco che spengono il rogo pochi minuti dopo il loro arrivo, ma scoprono quasi subito che non ci sono segni di un corto circuito. Allora la conclusione, che sarà comunque certificata dalla relazione tecnica, pare una sola: l’incendio è doloso. La seconda conclusione è che, siccome in giro a quell’ora per la città non c’era un’anima per via delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e siccome dentro l’ascensore qualcosa di strano è rimasto, la seconda conclusione è per l’appunto che chi ha appiccato il fuoco non dev’essere andato troppo lontano. Forse nemmeno si è mai mosso dall’edificio in cui risiede e ha solo dovuto aprire la porta della propria casa, accendere il fuoco e poi tornare dentro.

Non è un caso che per ore gli agenti della Squadra mobile della polizia coordinati dal dirigente Samuele Cabizzosu si siano intrattenuti a fare domande ai residenti e infine abbiano deciso di perquisire una macchina e soprattutto un appartamento. Sono stati anche prelevati alcuni oggetti e arnesi: si sospetta che potrebbero essere stati usati per far partire il fuoco, ad esempio un flacone che probabilmente conteneva del liquido infiammabile oppure una sostanza che potesse agevolare le fiamme.

Al momento non ci sono indagati, perché tutto dipende dalle conclusioni della consulenza dei vigili del fuoco, ma i sospetti che non sia stata l’opera di qualcuno di passaggio sono molto alti. Anche la dinamica fa pensare che l’incendio sia nato dall’interno del palazzo. Qualcuno, dopo aver bloccato la fotocellula per impedire la chiusura delle porte dell’ascensore, vi ha lasciato una grossa busta piena di immondezza. Poi ha appiccato le fiamme che hanno prima ridotto in cenere l’immondezza e poi hanno interessato il resto del vano dell’ascensore. Lo scoppio della bomboletta spray ha fatto da allarme, svegliando alcuni dei inquilini che, aprendo la porta di casa, sono stati avvolti da una nube di fumo nerissimo. Nel frattempo l’ascensore ha continuato a bruciare, ma fortunatamente tutte le persone hanno potuto lasciare in tempo l’edificio per riversarsi in strada. Dal momento che non c’è una seconda uscita, l’hanno fatto al buio passando proprio per quelle scale in cui si vedevano a mala pena i gradini.

I danni sono notevoli perché l’intera cabina dell’ascensore è distrutta, ma anche l’impianto elettrico è da rifare e le pareti di tutti i piani sono colorate di un nero cenere poco piacevole alla vista. E questo è il meno: senza lo scoppio della bomboletta, sarebbe potuta essere un’altra storia. Ben più tragica.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative