La Nuova Sardegna

Oristano

Il tempo consuma le mura, è ora di lavori a Tharros

di Valentina Atzeni
Il tempo consuma le mura, è ora di lavori a Tharros

Cabras, la Soprintendenza finanzia opere di consolidamento al sito archeologico Oltre al rafforzamento si cercherà di valutare la lunghezza della cinta muraria

15 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





CABRAS. Secondo la datazione stabilita dagli archeologi, le mura di cinta dell’antica città punica di Su Murru Mannu nel sito archeologico di Tharros risalgono a un perioso tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.C. Sono blocchi di arenaria fortificati tre secoli dopo, in età romana repubblicana, con conci di basalto. All’interno delle mura della città, le tracce della vita del tempo sono ancora ben visibili, con il villaggio nuragico che sorgeva prima dell’arrivo dei fenici, il quartiere artigianale destinato alla metallurgia del ferro, il Tofet fenicio punico scoperto nel 1962.

Sono pezzi di quella storia che non si è sgretolata col tempo, giungendo fino a noi. L’uomo moderno vi ha messo mano tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, per un primo consolidamento mirato proprio di quelle mura riportate alla luce solo negli anni ’70 del Novecento.

Le strutture che restano all’aria però subiscono qualsiasi genere di attacco dagli agenti atmosferici, come specificano dal museo civico Giovanni Marongiu, il deterioramento è una naturale conseguenza soprattutto della spinta della sabbia che si trova sul lato esterno delle stesse mura.

Ora la Soprintendenza Archeologica di Cagliari mette a disposizione quasi 294mila euro per un intervento che prevede non solo il rafforzamento di una parte della cortina muraria della città punica a Tharros, ma anche ulteriori scavi archeologici che hanno come obiettivo quello della verifica del sedime delle mura.

L’intento ultimo è quello di chiarire meglio l’effettiva dimensione nell’ipotesi non troppo remota che possa essere più ampio di quello sinora riportato alla luce. Lo si farà andando a verificare l’esistenza di ulteriori tracce proprio al di là del perimetro della parte recintata. Viene infatti dato quasi per scontato il ritrovamento di nuove porzioni di mura, che in tal caso sarebbero oggetto di consolidamento anch’esse.

Il progetto fa parte di un più ampio programma di finanziamento dei siti e delle necropoli puniche della Sardegna, che si integra con un secondo finanziamento del ministero per i Beni e le attività culturali per l’ampliamento dei siti fruibili al pubblico nella zona centro meridionale dell’isola. Fra i territori oggetto di attenzioni da parte della Soprintendenza, oltre a Tharros, ci sono anche i siti di Carbonia, Iglesias e Cagliari.

La Soprintendenza ha aperto i termini di presentazione delle offerte da parte delle imprese, che potranno partecipare fino al 7 maggio prossimo. I lavori dovranno concludersi entro dieci mesi dalla partenza.

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative