La Nuova Sardegna

Oristano

Norbello, il Comune prova a fare cassa

Norbello, il Comune prova a fare cassa

In vendita un’area fabbricabile e una casa in centro per almeno 77mila euro

30 aprile 2020
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NORBELLO. Il Comune è alla ricerca di liquidità, che tenterà di recuperare mettendo all'asta due beni immobili.

L’amministrazione civica conta di mettere in cassa almeno 77mila euro dalla vendita di un'area fabbricabile e di un edificio a uso abitativo ubicato nel centro storico.

Il prezzo minimo fissato per lo stabile di via Azuni, che in base alla scheda di presentazione redatta dall'ufficio tecnico comunale denota uno stato di conservazione buono e si compone di un locale a uso cucina, di un bagno, della camera da pranzo e di tre stanze da letto, è stato fissato leggermente al di sopra di 61mila euro.

Ammonta a circa 16mila euro, invece, il valore del lotto edificabile di 360 metri quadri situato nella zona B del centro abitato.

Il termine stabilito per la presentazione di eventuali offerte è il 15 giugno e per il giorno successivo è stata prevista la vendita all'incanto.

La decisione dell'amministrazione di alienare alcune proprietà immobiliari dell'ente potrebbe essere compatibile con la necessità di recuperare parte della somma con cui risarcire la controparte nel processo sull'incidente della tuva del 2003. O più semplicemente potrebbe essere subordinata al bisogno di trovare le coperture finanziarie che con la rifusione dei danni verrebbero a mancare per interventi finanziari di altra natura.

Una decina di giorni fa l'ente locale è stato condannato in primo grado dal tribunale civile di Oristano a versare alla vittima dell'incidente di Sant'Antonio un milione e 200mila euro. L’effettivo esborso a carico del Comune non dovrebbe superare i 580mila euro poiché la differenza gli sarà rimborsata dai ministeri dell'Interno e della Difesa, ritenuti corresponsabili della mancata adozione delle misure di sicurezza. Il pagamento avverrà in solido nel caso in cui l'amministrazione norbellese decidesse di chiuderla qui rinunciando all'appello. Da questo episodio la scelta di fare casse liberando l’amministrazione di tutti i cespiti ritenuti non indispensabili al buon funzionamento della pubblica amministrazione. Non è escluso che nel futuro si realizzeranno altre vendite sempre destinate a pagare quanto dovuto per il grave incidente che accadde diciassette anni fa.

Maria Antonietta Cossu

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