La Nuova Sardegna

Oristano

«Meno parcheggi, più tavolini»

di Davide Pinna
«Meno parcheggi, più tavolini»

Dal suolo pubblico ai tributi: otto mozioni del centro sinistra per aiutare commercio e imprese

03 maggio 2020
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ORISTANO. «È giunto il momento di pensare al futuro, perché abbiamo l’impressione che l’amministrazione si sia un po’ adagiata su quest’emergenza». Così, i consiglieri comunali di centro sinistra Maria Obinu, Efisio Sanna e Francesco Federico, hanno esoprdito presentando pubblicamente otto mozioni che saranno portate all’attenzione del consiglio comunale dopo la sessione dedicata all’approvazione del bilancio che vedrà l’assemblea civica riunirsi da remoto martedì e giovedì prossimi.

Fra le proposte spiccano soprattutto quelle legate ai tributi comunali e alla gestione del suolo pubblico. Non mancano le staffilate al sindaco Lutzu, accusato di rifiutare il confronto e al presidente del consiglio, Antonio Franceschi: «Il suo è un ruolo di garanzia, mentre in queste settimane ha rappresentato gli interessi della maggioranza. Non gode più della nostra fiducia». La maggior parte dell’attenzione, però, è dedicata ai contenuti per provare a incidere positivamente sulla Fase 2 pur nei ristretti limiti entro cui si può muovere un’amministrazione comunale e quindi alla presentazione delle mozioni: «Sono dei suggerimenti per l’amministrazione, delle proposte per costruire la ripresa, sicura ma veloce, della nostra città» spiegano i tre.

Il suolo pubblico. Di grande interesse, soprattutto per gli esercenti di locali pubblici, è la proposta relativa al suolo pubblico: «Il canone va sospeso per tutto il 2020 – affermano i tre consiglieri – e bisogna raddoppiare le superfici sin qui concesse, per garantire lo stesso numero di coperti a fronte delle nuove misure di distanziamento sociale». Per aumentare ancora le superfici, i tre propongono anche di valutare chiusure al traffico e cancellazione di aree oggi dedicate al parcheggio delle auto: «Tutto in accordo con gli operatori commerciali, magari in orari serali in cui gli altri negozi sono chiusi e nel fine settimana».

I tributi. Sul fronte tributi, la richiesta non è quella di un azzeramento totale, ma di una riduzione ragionata e proporzionale alle esigenze dei cittadini: «È necessaria una riduzione delle aliquote Irpef attuali. Per le persone in accertata difficoltà economica, considerando anche la composizione del nucleo famigliare: chiediamo il blocco per tutto il 2020 dei canoni di locazione degli alloggi comunali e la riduzione o l’esonero dal pagamento dei tributi. Stesso discorso per i canoni delle aree che ospitano i mercati e per il mondo delle associazioni, che d’altra parte potrebbero svolgere un ruolo importante nelle attività ricreative dei bambini in estate».

Per le attività che hanno dovuto chiudere in questi due mesi e mezzo, i tre propongono la riduzione proporzionale della tassa sui rifiuti. A sostegno dei proprietari di immobili che decidono di ridurre i canoni di affitto, invece, si ipotizza una riduzione condizionata dell’Imu.

Tavoli tematici. Corpose anche le altre proposte: sul lato della programmazione c’è l’idea di costruire uno o più tavoli tematici, aperti ai portatori di interessi cittadini, per immaginare la ripartenza sicura ed efficace. C’è poi la richiesta di rafforzare il settore dei servizi sociali, con assunzioni temporanee che possano sgravare gli assistenti dalle incombenze burocratiche e di rendicontazione. In generale, i tre propongono di rivedere il piano del fabbisogno del personale per tutti i settori, dato che alcune figure professionali sono diventate necessarie con l’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica. Attenzione, poi, anche per Torregrande per preparare al meglio la borgata marina ad un futuro che sarà segnato dalle future norme sanitarie e di distanziamento sociale.

Una proposta, infine, non è direttamente legata alla crisi del Coronavirus. L’idea è di affidare l’appalto dei parcheggi blu, in scadenza il 4 novembre, alla Oristano Servizi «garantendo maggiori introiti per le casse del Comune, che annualmente ricava solo 80mila euro, garantendo i livelli occupazionali del personale già impiegato e i benefici economici per la stessa società in house».

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