La Nuova Sardegna

Oristano

I 5 Stelle sospendono la consigliera Cadau

La replica: «Mi accusano di nulla, usano metodi squadristi per intimidirmi, sono poveri disperati»

11 maggio 2020
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ORISTANO. La consigliera comunale Patrizia Cadau è stata sospesa per sei mesi dal Movimento Cinque Stelle. Lo ha comunicato la stessa Cadau in un post sui social nel quale attacca pesantemente i vertici del movimento e alcuni parlamentari. Le ragioni ufficiali della sospensione, che in teoria non prefigura l’espulsione, riguardano affermazioni che la Cadau avrebbe fatto contrarie al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, tema fondante del programma dei Cinque Stelle, al punto da trasformarsi in un totem. E la Cadau replica per le rime. «Ho ricevuto una comunicazione il primo aprile dove non mi si dice quando, dove, come ho detto quali frasi “incriminate”, e sabato ho ricevuto la notifica di sospensione». La Cadau conferma i suoi dubbi sul taglio dei parlamentari, «per me è taglio della rappresentanza e non dei costi della politica. La verità è che è stato aperto un procedimento disciplinare perché un gruppetto inutile di parlamentari sardi (utilissimi per le loro cause sia chiaro), dopo non essere mai riusciti a tapparmi la bocca o a farmi assecondare le loro cordate e porcate, sono andati a piangere in piena pandemia per buttarmi fuori. Sono tre lunghissimi anni che ci provano. Alla mia garbata risposta successiva al primo aprile, in cui chiedevo conto delle accuse, che venissero circostanziate e soprattutto da chi fossero partite, mi è stato risposto oggi che le mie considerazioni sono incondivisibili e pertanto si applica la sospensione di sei mesi». Secondo la Cadau l’attacco contro di lei parte da lontano, dalle critiche ai vertici regionali del Movimento e dalla scelta del candidato a sindaco di Oristano, e si è sviluppato anche con iniziative giudiziarie. «Hanno provato di tutto. Perfino una querela ridicola per cui vengo citata in giudizio, per la quale le uniche testimoni dell’accusa sono proprio due parlamentari della repubblica. Proprio nel periodo in cui io, ignara, raccoglievo le firme in piazza, per una settimana, per permettere la presentazione della lista del MoVimento alle regionali scorse. Questo per dire la correttezza mafiosa e fascista di questi poveri disperati». La Cadau dichiara di non riconoscere il provvedimento né l'autorità né l'autorevolezza di chi l'ha emanato. «È una intimidazione, avete provato in tutti i modi ad intimidirmi, con metodi squadristi e intollerabili, non ci riuscirete adesso».(g.cen.)

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