La Nuova Sardegna

Oristano

Bar, ristoranti e pizzerie: via tra i dubbi

di Maria Antonietta Cossu
Bar, ristoranti e pizzerie: via tra i dubbi

Abbasanta, pesano le norme incerte. Appello al sindaco per ridurre le imposte

15 maggio 2020
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ABBASANTA. I titolari di bar, ristoranti e pizzerie si sono appellati all’amministrazione comunale per tentare di allentare la morsa della crisi che ha investito il settore dall’inizio della chiusura di molte tra le attività commerciali. In una lettera indirizzata al sindaco Stefano Sanna quindici esercenti invocano misure cuscinetto come l’esenzione della tassa sui rifiuti e di altri tributi locali a parziale compensazione dei mancati introiti, e deroghe alla concessione del suolo pubblico per contemperare le esigenze lavorative con le norme sul distanziamento. Gli esercenti ventilano anche l’erogazione di un contributo nel caso in cui fosse imposto l’impiego di un addetto al monitoraggio sanitario.

Gli operatori del settore terziario si apprestano a riaccendere i motori tra difficoltà e incognite. «Il servizio a domicilio e l’asporto non sono bastati a compensare le perdite subite con la chiusura degli esercizi – sottolinea Fabio Manca, titolare della pizzeria Buongusto –. Per risollevarci avremo bisogno di una forma di sostegno pubblico, considerato anche il fatto che le regole sulla distanza determineranno un calo della clientela».

Oltre ai problemi pratici ci sono aspetti di non secondaria importanza legati ai condizionamenti psicologici. «Nelle nostre realtà i locali pubblici sono concepiti come luoghi di ritrovo e di aggregazione, ma la normativa ci imporrà un cambio di abitudini. Noi dovremo fare i turni prevedendo tempi di permanenza più brevi per i commensali. Speriamo che le persone capiscano e ci aiutino e, prima ancora, che superino la paura di ritornare nei luoghi più frequentati», conclude Manca.

La flessione dell’affluenza è vista come una conseguenza inevitabile delle misure anti-covid anche dal titolare del bar La mela station, Davide Mele, che lunedì interromperà il lungo stop: «Se nel prossimo decreto saranno confermate le limitazioni di cui si parla adesso temo che i clienti diminuiranno. Non sarà facile entrare nell’ordine di idee che nel locale si debba sostare per poco tempo. Nonostante tutto mi auguro che sia una base di partenza in attesa di superare questo momento».

Più pessimista Stefano Carta, chef e responsabile di struttura dell’Ok Corral nonché futuro proprietario. «Abbiamo dovuto cancellare prenotazioni per più di tremila coperti e rinviare al 2021 ben trentasei banchetti nuziali«, sottolinea il ristoratore, che non vede nell’ immediato i presupposti per riaprire: «Non c’è un protocollo chiaro e le norme sono piene di controsensi: si autorizzano gli spostamenti dei familiari nella stessa auto, ma al ristorante li aspettano barriere in plexiglass. Continuerò con il servizio a domicilio fino a che le cose non saranno definite meglio».

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