La Nuova Sardegna

Oristano

Scuola indietro tutta, Laconi senza le superiori

Ivana Fulghesu
Scuola indietro tutta, Laconi senza le superiori

Appena tredici iscritti, non ci sarà la sezione staccata dell’istituto agrario. Dopo la perdita del classico il Sarcidano ritorna alla situazione di 150 anni fa

22 maggio 2020
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LACONI. Si preannuncia un autunno molto caldo per la scuola nel Sarcidano. Quel che potrebbe accadere a settembre, infatti, con la previsione di due pluriclassi alla primaria e con molta probabilità anche senza scuole superiori perché l’istituto agrario difficilmente avrà la sua classe, è uno scenario drammatico che fa compiere un salto indietro nel tempo di oltre un secolo e mezzo, quando furono istituite le scuole a Laconi.

Tagli alle classi dovuti alla presenza di pochi alunni, una minaccia ricorrente che, quest’anno, sembra essere concreta. La reazione è di amarezza, ma non sembra esserci da parte degli amministratori e dei genitori intenzione di cedere senza aver dato battaglia. «Si sarebbe dovuta cogliere – spiega la sindaca Paola Zaccheddu – l’opportunità per puntare sulle certezze delle nostre scuole, caratterizzate da ampi spazi, soprattutto all’aperto, e già da piccoli numeri, condizioni ideali per il distanziamento fisico. Invece è in arrivo un provvedimento inaspettato. L’anno scorso si è scongiurata la pluriclasse ed è stata concessa la classe con otto alunni; quest’anno, con una prima di nove alunni, non ci aspettavamo la pluriclasse e tanto meno due, soprattutto considerato il periodo che stiamo vivendo».

«Col fatto di non avere le classi pollaio e di avere tanti locali a disposizione si poteva pensare alla riapertura a settembre in tutta sicurezza della scuola primaria», commentano i consiglieri di minoranza Simona Corongiu e Carlo Orgiu. Per i due esponenti di Insieme per Laconi e Laconi bene Comune oltre a una battaglia unitaria per scongiurare i rischi preannunciati, occorre però una seria riflessione politica su ciò che è stato fatto.

La critica rivolta all’amministrazione è quella di non aver intrapreso alcuna azione di concerto con le amministrazioni del territorio per aumentare il numero degli iscritti. «Nulla è stato fatto – scrivono i due consiglieri – per far sì che i bambini di Nureci fossero invogliati nel continuare a frequentare a Laconi invece che scegliere di andare in altri istituti». Le contestazioni da parte delle opposizioni riguardano anche sul mancato avvio dell’istituto agrario. «Purtroppo è stata fallimentare anche la proposta di un fantomatico nuovo corso di studi che dipendesse dall’istituto Gino Zappa di Isili, con indirizzo tecnico-agrario che temiamo non sia stato concesso per l’anno scolastico 2019/20, perché l’amministrazione non è stata in grado di garantire le condizioni base per il funzionamento».

Secondo l’opposizione quella scelta ha messo la parola fine sul liceo classico e «in più non è stato piantato il seme per far nascere il nuovo corso, perché i problemi che hanno sempre frenato la crescita del liceo classico, come la mancanza di collegamenti, non si sono appianati come d’incanto. Il nuovo corso tecnico-agrario era stato presentato lo scorso anno, con studi di fattibilità e previsione di dati su possibili fruitori con numeri fuori da ogni logica, tant’è che la settantina di iscritti previsti nel concreto è stata di appena tredici».

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