La Nuova Sardegna

Oristano

Il grande enigma del dormitorio per i senzatetto

di Michela Cuccu
Il grande enigma del dormitorio per i senzatetto

La Assl non considera quei locali adeguati alle regole post-covid. Il comune promette una alternativa

02 giugno 2020
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ORISTANO. I senzatetto non hanno più un posto dove stare. Sei anni dopo l'inaugurazione la Assl ha chiuso il dormitori di via Palmas. I motivi sono contenuti nella comunicazione rilasciata dall’ufficio d’Igiene della Assl. «Dopo un’ispezione, hanno stabilito che i locali che ospitano il dormitorio comunale non sono idonei a garantire l’applicazione delle regole igienico-sanitarie in materia anti-Covid» , scrive in un comunicato Luisanna Usai, presidente dell'Associazione di volontariato Domus Oristano che in questi anni ha gestito la struttura, in convenzione con il Plus, dotata di 14 posti letto, distribuiti in cinque camere da letto in un appartamento i cui proprietari, negli ultimi tempi, avevano deciso di mettere in vendita.

Nella prima settimana di marzo, l'associazione Domus Oristano, segnalò la situazione di oggettivo pericolo di contagio a cui erano esposti gli ospiti del dormitorio, costretti a trascorrere il giorno all’aperto, in condizioni igienico-sanitarie precarie, e la notte in spazi troppo ristretti per attuare le misure di distanziamento che si andavano profilando con l'emergenza Covid. Un confronto con il sindaco e i Servizi sociali aveva portato alla soluzione non più rimandabile di sistemare in hotel gli ospiti allora presenti nel dormitorio. «La situazione si è protratta fino a quando, il 18 maggio, è stata stabilita la fine ufficiale del lockdown, pur nel permanere dell’emergenza sanitaria», si legge ancora nella nota. «Alla richiesta della ripresa del servizio, abbiamo chiesto alla Assl un controllo degli spazi e un preciso protocollo a cui attenerci, per garantire sicurezza agli operatori e agli ospiti, ed evitare ulteriori occasioni di diffusione del virus -racconta Usai- La risposta dell’Ufficio di igiene ha sciolto ogni dubbio: il dormitorio non può riaprire nei locali fino ad ora utilizzati». Il Plus ha successivamente comunicato agli ospiti presenti in hotel il non reinserimento «giustificando la decisione – spiega Usai – con la lunga permanenza in struttura, ma dichiarando di impegnarsi a sostenerli nella ricerca di una soluzione abitativa alternativa, almeno per il mese di giugno». L'assessora ai Servizi sociali, Carmen Murru, conferma: «Ci siamo attivati in maniera che gli attuali ospiti del dormitorio abbiano per tutto il mese comunque un posto dove dormire». Non si sa cosa accadrà dopo il 30 giugno, quando, anche la soluzione temporanea trovata dal Comune cesserà. I volontari sono molto preoccupati: «Al momento questo sembra essere il capolinea di una vicenda che per quasi sei anni ha visto decine di volontari impegnati nell’accoglienza di ormai un centinaio di persone senzatetto, provate dalle più svariate vicende della vita e spesso alla ricerca di una dignità e di una voglia di ricominciare che sembrava perduta», dice Luisanna Usai. «Ovviamente, non ci arrendiamo – conclude – e continueremo a cercare nuovi locali per il dormitorio».

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