La Curia in soccorso della scuola
di Davide Pinna
Il Comune chiede spazi nelle strutture delle diocesi per ospitare le lezioni del prossimo anno
06 giugno 2020
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ORISTANO. In tempi normali gli ultimi giorni di giugno sono dedicati alle ultime verifiche per recuperare le insufficienze e alla preparazione per gli esami. In tempi normali, per l’appunto. Ora tutte le attenzioni sono invece per settembre perché l’inizio del prossimo anno scolastico è un enorme punto interrogativo. Il tema è stato affrontato anche in consiglio comunale, dato che l’amministrazione è la proprietaria degli edifici che ospitano tutti gli istituti comprensivi della città ed è la titolare dei servizi di scuolabus, trasporto pubblico locale e mensa scolastica, affidati a ditte esterne.
I problemi sul tavolo sono parecchi: non si sa, al momento, se le aule e le mense esistenti siano sufficienti per ospitare gli studenti sottoposti alle nuove norme di distanziamento, peraltro non ancora chiare nemmeno al governo e agli scienziati loro suggeritori. Altro punto dolente è quello dei trasporti: come garantire il servizio, se i mezzi vedranno una riduzione del 60% dei posti a sedere? La discussione consiliare è stata innescata da una mozione presentata dai consiglieri di centro sinistra Maria Obinu, Efisio Sanna e Francesco Federico e maggioranza e opposizione condividono alcune delle prospettive come quella di chiedere alla Diocesi la disponibilità dei propri locali per ospitare le classi degli istituti comprensivi negli oratori e nelle sagrestie.
I locali delle scuole, infatti, potrebbero non bastare per garantire il distanziamento fisico fra gli alunni e il soccorso della Curia potrebbe rivelarsi parecchio utile, soprattutto per quegli istituti costruiti accanto agli edifici di culto, come a Sa Rodia o al Sacro Cuore.
«Sappiamo bene che le decisioni sulla riapertura spettano al governo – ha affermato Maria Obinu presentando la mozione –, ma il Comune ha il dovere di farsi trovare pronto garantendo le migliori condizioni possibili. Dobbiamo fare in modo che a settembre riaprano tutte le scuole, anche quelle con il tempo pieno, ed evitare ipotesi come i doppi turni o il prosieguo della didattica a distanza. Vogliamo inoltre la garanzia che a settembre riaprano le elementari di Sa Rodia».
L’attenzione principale è dedicata al problema degli spazi, e oltre al coinvolgimento della chiesa, si propone di confrontarsi con la Provincia per le aule del vecchio istituto Frassinetti e dell’ex geometri di via Lepanto. Poi ci sono gli aspetti legati al trasporto degli alunni e alle mense. L’assessore all’Istruzione Massimiliano Sanna, nella sua replica, elenca i percorsi aperti dal Comune: «Abbiamo istituito un tavolo tecnico con gli operatori, contattato Provincia e Diocesi per la disponibilità di ulteriori spazi, comunicato all’Anci l’elenco degli edifici scolastici dismessi. Ci impegniamo a garantire il servizio mensa, tanto che si può già fare la domanda, mentre sui trasporti a breve incontreremo il gestore del servizio scuolabus e l’Arst. Per Sa Rodia, i lavori stanno per partire, stiamo facendo il possibile per garantire la riapertura a settembre, ma non possiamo esserne sicuri».
I percorsi sono avviati, insomma, ma non sarà facile percorrerli per intero sino alla riapertura delle scuole a pieno regime già da settembre.
I problemi sul tavolo sono parecchi: non si sa, al momento, se le aule e le mense esistenti siano sufficienti per ospitare gli studenti sottoposti alle nuove norme di distanziamento, peraltro non ancora chiare nemmeno al governo e agli scienziati loro suggeritori. Altro punto dolente è quello dei trasporti: come garantire il servizio, se i mezzi vedranno una riduzione del 60% dei posti a sedere? La discussione consiliare è stata innescata da una mozione presentata dai consiglieri di centro sinistra Maria Obinu, Efisio Sanna e Francesco Federico e maggioranza e opposizione condividono alcune delle prospettive come quella di chiedere alla Diocesi la disponibilità dei propri locali per ospitare le classi degli istituti comprensivi negli oratori e nelle sagrestie.
I locali delle scuole, infatti, potrebbero non bastare per garantire il distanziamento fisico fra gli alunni e il soccorso della Curia potrebbe rivelarsi parecchio utile, soprattutto per quegli istituti costruiti accanto agli edifici di culto, come a Sa Rodia o al Sacro Cuore.
«Sappiamo bene che le decisioni sulla riapertura spettano al governo – ha affermato Maria Obinu presentando la mozione –, ma il Comune ha il dovere di farsi trovare pronto garantendo le migliori condizioni possibili. Dobbiamo fare in modo che a settembre riaprano tutte le scuole, anche quelle con il tempo pieno, ed evitare ipotesi come i doppi turni o il prosieguo della didattica a distanza. Vogliamo inoltre la garanzia che a settembre riaprano le elementari di Sa Rodia».
L’attenzione principale è dedicata al problema degli spazi, e oltre al coinvolgimento della chiesa, si propone di confrontarsi con la Provincia per le aule del vecchio istituto Frassinetti e dell’ex geometri di via Lepanto. Poi ci sono gli aspetti legati al trasporto degli alunni e alle mense. L’assessore all’Istruzione Massimiliano Sanna, nella sua replica, elenca i percorsi aperti dal Comune: «Abbiamo istituito un tavolo tecnico con gli operatori, contattato Provincia e Diocesi per la disponibilità di ulteriori spazi, comunicato all’Anci l’elenco degli edifici scolastici dismessi. Ci impegniamo a garantire il servizio mensa, tanto che si può già fare la domanda, mentre sui trasporti a breve incontreremo il gestore del servizio scuolabus e l’Arst. Per Sa Rodia, i lavori stanno per partire, stiamo facendo il possibile per garantire la riapertura a settembre, ma non possiamo esserne sicuri».
I percorsi sono avviati, insomma, ma non sarà facile percorrerli per intero sino alla riapertura delle scuole a pieno regime già da settembre.