La Nuova Sardegna

Oristano

la casa dei poveri 

Dormitorio verso la chiusura, l’opposizione sprona la giunta

di Michela Cuccu

ORISTANO. «La giunta trovi in tempi celeri una sede alternativa per il dormitorio». È la richiesta contenuta nella mozione presentata dai consiglieri comunali della minoranza (primo firmatario,...

10 giugno 2020
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ORISTANO. «La giunta trovi in tempi celeri una sede alternativa per il dormitorio». È la richiesta contenuta nella mozione presentata dai consiglieri comunali della minoranza (primo firmatario, Francesco Federico) con l’obiettivo di accelerare il reperimento di una nuova sede per la struttura del Plus, chiusa dall’Assl perché priva dei requisiti sull’emeregenza Covid, per quanto già in fase di dismissione per questioni private da alcuni mesi, senza che il Comune avesse individuato la soluzione alternativa.

Ora il sollecito alla giunta nasce dal fatto che Oristano è il Comune capofila del Plus del Distretto sanitario e la proposta è quella che di attivarsi anche in partenariato con altri enti pubblici e con il mondo del volontariato e delle onlus per evitare che dal mese prossimo almeno dieci persone rischino di dover dormire per strada. Momentaneamente, infatti, gli utenti del dormitorio sono ospitati in strutture ricettive a spese del Comune. Ma è una soluzione a termine, che cesserà, a meno di un rinnovo, a fine mese.

Da qui l’iniziativa dei firmatari della mozione, Francesco Federico, Maria Obinu, Efisio Sanna, Andrea Riccio, Monica Masia, Annamaria Uras, Patrizia Cadau, allarmati per il rischio che un servizio di tale importanza possa cessare: «Riteniamo il servizio che forniva il dormitorio, indirizzato a persone in situazione di estrema difficoltà e garantito in maniera assolutamente gratuita da diversi volontari, fosse e debba tornare a essere di grandissima valenza sociale per la nostra comunità. In città esistono strutture sotto utilizzate o addirittura al momento inutilizzate che potrebbero adeguatamente essere destinate a dormitorio e ad altri servizi da mettere a disposizione per i meno fortunati».

A marzo l’associazione di volontari aveva lanciato l’allarme sulla possibile chiusura del dormitorio, in seguito all’ormai imminente vendita dell’immobile da parte del proprietario, chiedendo collaborazione all’amministrazione per individuare una nuova struttura dove poter trasferire il servizio.

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