Norbello, strage di animali con esche avvelenate
Diversi episodi in alcuni quartieri del paese. Il primo cittadino Matteo Manca condanna il vile gesto
16 giugno 2020
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NORBELLO. C'è preoccupazione tra i residenti di alcuni quartieri per il ritrovamento di cani e gatti morti.
Il sospetto è che gli animali abbiano ingerito delle esche avvelenate nascoste nel cibo lasciato scientemente in giro da ignoti.
Lo pensano i cittadini che hanno segnalato in Comune i casi di alcune carcasse rinvenute nella zona del campo sportivo e in un rione del centro storico, e lo pensa anche il sindaco del paese, che ha lanciato un monito agli autori dell'ignobile gesto. In un messaggio pubblicato nei profili social personale e del Comune, Matteo Manca ha ricordato che infliggere qualunque tipo di sofferenza agli animali è un'azione perseguibile penalmente. «Non è solo un gesto vile e disumano, ma costituisce anche reato», ha commentato il primo cittadino. Manca si è pure rivolto ai proprietari degli animali da affezione raccomandando loro di prestare la massima attenzione per salvaguardare l'incolumità delle bestiole di proprietà. Il sindaco, inoltre, ha invitato i detentori di cani a non far circolare gli animali da soli e di premurarsi di ripulire eventuali escrementi, condotte che peraltro sono disciplinate da leggi nazionali, da provvedimenti attuativi regionali e spesso da regolamenti comunali. «È una forma di rispetto verso gli altri e di sicurezza per il cane e per tutti», ha evidenziato Matteo Manca. Ma se chi contravviene alle norme sulla convivenza tra uomo e animale incorre in una sanzione pecuniaria relativamente modesta, chi, per crudeltà e senza necessità, sevizia o somministra sostanze nocive a un essere animale può essere condannato a un periodo di reclusione da tre a diciotto mesi o al pagamento di una multa da 5.000 a 30.000 euro. Se poi l'ingestione di veleno provoca la morte, la pena è aumentata della metà. (mac)
Il sospetto è che gli animali abbiano ingerito delle esche avvelenate nascoste nel cibo lasciato scientemente in giro da ignoti.
Lo pensano i cittadini che hanno segnalato in Comune i casi di alcune carcasse rinvenute nella zona del campo sportivo e in un rione del centro storico, e lo pensa anche il sindaco del paese, che ha lanciato un monito agli autori dell'ignobile gesto. In un messaggio pubblicato nei profili social personale e del Comune, Matteo Manca ha ricordato che infliggere qualunque tipo di sofferenza agli animali è un'azione perseguibile penalmente. «Non è solo un gesto vile e disumano, ma costituisce anche reato», ha commentato il primo cittadino. Manca si è pure rivolto ai proprietari degli animali da affezione raccomandando loro di prestare la massima attenzione per salvaguardare l'incolumità delle bestiole di proprietà. Il sindaco, inoltre, ha invitato i detentori di cani a non far circolare gli animali da soli e di premurarsi di ripulire eventuali escrementi, condotte che peraltro sono disciplinate da leggi nazionali, da provvedimenti attuativi regionali e spesso da regolamenti comunali. «È una forma di rispetto verso gli altri e di sicurezza per il cane e per tutti», ha evidenziato Matteo Manca. Ma se chi contravviene alle norme sulla convivenza tra uomo e animale incorre in una sanzione pecuniaria relativamente modesta, chi, per crudeltà e senza necessità, sevizia o somministra sostanze nocive a un essere animale può essere condannato a un periodo di reclusione da tre a diciotto mesi o al pagamento di una multa da 5.000 a 30.000 euro. Se poi l'ingestione di veleno provoca la morte, la pena è aumentata della metà. (mac)