La Nuova Sardegna

Oristano

Cadde dalla scogliera, il pm: archiviare

di Enrico Carta
Cadde dalla scogliera, il pm: archiviare

San Vero Milis, il 13enne di Samugheo Matteo Demelas morì dopo un volo di una decina di metri a S’Arena Scoada

25 giugno 2020
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SAN VERO MILIS. Una fatalità. Per la procura la ricerca di un colpevole si deve fermare anche di fronte alla tragedia più grande, se non ci sono elementi per arrivare a individuare un responsabile. Un ragazzino morto e l’enorme dolore dei genitori per la perdita di un figlio non bastano: per il pubblico ministero Armando Mammone non ci sono motivi che possano portare a citare in giudizio qualcuno e così la procura ha chiesto l’archiviazione per la morte del tredicenne di Samugheo Matteo Demelas.

Era morto il 25 agosto dell’anno scorso in un letto del reparto di Rianimazione del Brotzu di Cagliari. Per dieci giorni aveva provato a resistere, per dieci giorni i medici avevano provato a salvargli la vita. Era stato tutto inutile perché il volo dalla scogliera di S’Architteddu nella località marina di S’Arena Scoada gli aveva causato dei traumi a cui il suo fisico non era riuscito a resistere. Stava facendo un giro in bicicletta con un amichetto ed era passato in quella stradina che costeggia il mare: un panorama mozzafiato, ma nessuna protezione e lo strapiombo lì, da solo, a segnalare il pericolo. Bisognava stare attenti e lo sanno bene tutti coloro che quotidianamente si affacciano in quel tratto di costa per ammirare il panorama senza che mai accada nulla. Lo sapeva anche Matteo Demelas, in quella mattina di Ferragosto, ma una piccola sbandata e la caduta, certo non voluta, lo strapparono alla vita.

Avviata d’ufficio e sollecitata anche dai genitori del ragazzino, era scattata l’inchiesta che doveva puntare a mettere in luce eventuali colpe sia nella tempestività e nelle modalità dei primissimi soccorsi sia nella carenza di segnaletica o di misure di protezione che avrebbero potuto impedire la tragedia.

Il pubblico ministero ha fatto svolgere diverse indagini, verificato atti, controllato leggi, ma dopo qualche mese dall’avvio dell’inchiesta non ha individuato negligenze che potessero portare a incriminare qualcuno. Ha così chiesto l’archiviazione, alla quale però si è opposta l’avvocatessa Oriana Colomo che tutela i genitori di Matteo Demelas. Di fronte a quest’atto, la procedura prevede che tutto il fascicolo d’indagine finisca sul tavolo del giudice per le indagini preliminari e così nell’udienza del 1° luglio la giudice Annie Cecile Pinello deciderà se accogliere la richiesta di archiviazione e sposare la linea della procura oppure se indicare come corretta la strada indicata dal legale della famiglia. In tal caso il giudice potrebbe stabilire un supplemento di indagine per accertare eventuali responsabilità o addirittura chiedere alla procura di formulare un’imputazione coatta qualora ravvisasse da subito evidenti motivi per accusare qualcuno.

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