La Nuova Sardegna

Oristano

servizi sociali 

Senza tetto sulla strada, giunta sotto accusa

di Michela Cuccu
Senza tetto sulla strada, giunta sotto accusa

ORISTANO. Da oggi gli ospiti dell’ex dormitorio dovranno trascorrere la notte all’aperto.Scade infatti il programma d’emergenza che il Comune aveva finanziato per garantire ancora un tetto sotto il...

01 luglio 2020
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ORISTANO. Da oggi gli ospiti dell’ex dormitorio dovranno trascorrere la notte all’aperto.

Scade infatti il programma d’emergenza che il Comune aveva finanziato per garantire ancora un tetto sotto il quale dormire ai 12 clochard che erano ospitati nella struttura di via Palmas ormai chiusa. L’appartamento, dove per tre anni ha operato il dormitorio, attivato dal Plus e affidato ad una associazione di volontari, la Domus Oristano, era stato dichiarato inidoneo dalla Assl per l’assenza dei requisiti per garantire le misure di sicurezza contro il contagio Covid. In realtà, anche se non ci fosse stata la pandemia, il dormitorio aveva già ottenuto lo sfratto dal proprietario dell’immobile. Problema del quale erano da mesi a conoscenza il Plus e lo stesso Comune. A quanto sembra però, in questi mesi, la ricerca di un nuovo stabile da destinare ad un servizio che riguardava tutti i 24 Comuni del Plus, non ha dato risultati. Sembra infatti che anche gli ordini religiosi ai quali era stato chiesto di mettere a disposizione locali non utilizzati, non abbiano dato la loro disponibilità. «Per Oristano e tutti i Comuni del Plus questo è un grave passo indietro» dice Maria Obinu firmataria assieme ad altri consiglieri dell’opposizione di una mozione presentata appena appresa la notizia dell’ordine di sfratto e inserita nell’ordine del giorno del Consiglio comunale che si è tenuto ieri sera.

«È un problema serio perché in tutta la provincia non c’è una struttura di accoglienza per garantire ai senza tetto una sistemazione almeno per la notte. L’aspetto più grave è che lo sfratto non è arrivato dall’oggi al domani e sicuramente c’era tutto il tempo per trovare una soluzione. Ora invece, almeno una decina di persone dormiranno per strada».

L’apertura del dormitorio aveva segnato un passo in avanti nel sistema dei servizi rivolti alle persone più deboli, colmando una annosa quanto vergognosa, lacuna. (m.c.)

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