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Dormitorio chiuso, i clochard senza più aiuti

Dormitorio chiuso, i clochard senza più aiuti

ORISTANO. Chissà dove e se avranno dormito gli ex ospiti del dormitorio di via Palmas. Quasi sicuramente sotto le stelle, difficilmente in un letto. Ieri è stata per loro la prima notte all’aperto,...

03 luglio 2020
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ORISTANO. Chissà dove e se avranno dormito gli ex ospiti del dormitorio di via Palmas. Quasi sicuramente sotto le stelle, difficilmente in un letto. Ieri è stata per loro la prima notte all’aperto, dato che è terminato anche il periodo di sistemazione in altre strutture, a spese del Comune, attivate durante l’emergenza Covid-19 e prorogate al 30 giugno. L’aspetto peggiore è che ancora non si sa quanto questa situazione cesserà, dato che non sarebbero stati reperiti ancora locali alternativi alla precedente sede a Sant’Efisio, dichiarata dopo una ispezione della Assl non idonea al rispetto delle norme di sicurezza sanitaria legate alla pandemia. In realtà non solo il Comune ma anche il Plus che ha attivato e finanziato la struttura aperta sei anni fa e affidata in gestione ai volontari dell’Associazione “Domus”, erano a conoscenza anche da prima del lockdown che in futuro sarebbe stato bisogno di una nuova sede. I proprietari dello stabile avevano infatti annunciato la volontà di mettere in vendita l’appartamento. «Sia chiaro che noi non abbiamo messo alla porta nessuno – precisa Sandra Pinna, proprietaria assieme alla sua famiglia, dell’appartamento di via Palmas – il contratto d’affitto con l’associazione dei volontari scadrà solo nel 2023. Chiunque avesse acquistato lo stabile avrebbe dovuto rispettarne la naturale scadenza». La proprietaria racconta: «Quando decidemmo di mettere in vendita l’appartamento, contattammo il sindaco Lutzu, proponendogli l’acquisto. Ci rispose che il Comune non aveva la disponibilità finanziaria. Anche quando in precedenza proponemmo di realizzare un altro bagno per migliorare il dormitorio – prosegue – ci risposero che il Comune non poteva spendere su locali in affitto». Per l’ex assessore Obinu «è mancata la volontà politica di trovare una soluzione». A entrambe ha risposto in consiglio il sindaco Lutzu. «Il dormitorio è chiuso per il Covid, non perché in vendita dato che il contratto di affitto scade nel 2023. Stiamo confrontandoci con Curia e Provincia per trovare una soluzione».(m.c.)

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