La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, la movida è incivile e il rettore del Seminario dice: «Basta, chiudo piazza Cattedrale»

Davide Pinna
Oristano, la movida è incivile e il rettore del Seminario dice: «Basta, chiudo piazza Cattedrale»

«Ogni mattina l’area è un immondezzaio. I giovani non hanno rispettato i patti»

06 luglio 2020
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ORISTANO. È durato poco più di due settimane l'armistizio fra la curia e i giovani frequentatori di piazza Cattedrale, che d'ora in poi sarà chiusa al pubblico durante la notte. La cancellata, fatta realizzare dal rettore del seminario don Alessandro Floris, è rimasta aperta in tutti questi giorni, come una sorta di monito: «Al primo sgarro – aveva affermato Floris – chiuderemo». E alla fine così è stato, a partire da giovedì il cancello scorrevole viene chiuso tutte le notti alle 20 e riaperto solo l'indomani mattina. Una decisione presa dalla curia in totale autonomia, e dalla voce di Floris sembra trasparire un certo disappunto per l'atteggiamento dell'amministrazione: «Il Comune non c'entra nulla, è una piazza privata» risponde, netto, quando gli viene chiesto se la decisione fosse stata anticipata al sindaco. «La Chiesa non chiude le porte a nessuno – spiega don Floris – ma è stata data una possibilità a questi ragazzi, una possibilità che non hanno saputo cogliere».

La piazza, benché di proprietà della curia, è da sempre utilizzata come uno spazio pubblico, tanto che illuminazione pubblica e manutenzione del verde sono a carico del Comune. Punto di ritrovo prediletto di molti giovani oristanesi, subito dopo la fine del lockdown erano riesplose le cicliche polemiche sulle condizioni in cui spesso viene lasciata, soprattutto nelle notti dei fine settimana. Da lì era cominciata la realizzazione delle rete metallica e del cancello scorrevole, ma all'ultimo la consulta giovanile e l'amministrazione comunale erano riuscite a mediare con la diocesi. Si era raggiunto l'accordo: se i frequentatori notturni avessero garantito delle condizioni decorose della piazza l'indomani mattina, il sagrato del duomo sarebbe rimasto uno spazio aperto a tutti. A suggellare l'accordo, lo stesso sindaco Lutzu che sabato 23 giugno aveva fatto visita ai ragazzi: «Situazione sotto controllo» aveva affermato dopo un brindisi. Con l'andare dei giorni però i rapporti con la curia si sono via via deteriorati: «I bidoni messi a disposizione dal Comune per la raccolta dell'immondizia – spiega Floris – venivano sistemati solo il sabato, ma gli altri giorni non c'era nulla. Io mi sono stufato di dover ripulire ogni mattina la scalinata del seminario dai rifiuti e dal vomito o di vedere il giardinetto che ospita la colonna mariana trasformato in un bagno pubblico a cielo aperto».

E il sindaco? C’è rimasto male. «Nessun dubbio che la piazza sia di proprietà della curia, ma un po’ mi è dispiaciuto non essere stato avvisato. Non so cosa sia successo di preciso, ma dal punto di vista delle pulizie le cose stavano migliorando e il comune aveva sistemato anche l'illuminazione, oltre ai bidoni il venerdì e il sabato».
 

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