La Nuova Sardegna

Oristano

S’Archittu proibita e salata: turisti piemontesi multati

di Piero Marongiu
S’Archittu proibita e salata: turisti piemontesi multati

Verbale di 1200 euro a due famiglie sorprese nella spiaggia vicino all’arco. «Non abbiamo visto il cartello di divieto, sanzionati anche i nostri bambini»

10 luglio 2020
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CUGLIERI. Vacanze amare per due coppie di turisti piemontesi con due bambini al seguito, che ieri mattina, nella borgata marina di S’Archittu si sono visti elevare una sanzione di oltre 1200 euro dalla polizia locale. I quattro adulti e i due minorenni si erano fermati a prendere il sole nella spiaggetta adiacente all’arco, dove vigono due ordinanze di divieto di sosta, transito e balneazione entro i 25 metri dalla linea di battigia della Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Oristano e del sindaco di Cuglieri.

I malcapitati turisti, ospiti da qualche giorno di un campeggio della zona, affermano di non aver visto il cartello che segnala l’area interdetta e che erano arrivati in quel punto passando dalla parte opposta rispetto a quella dove è posizionato il cartello. «Abbiamo cercato di spiegarlo agli agenti della polizia locale – dice Daniele Cavasin – ma loro sono stati irremovibili e hanno sanzionato tutti noi, compresi i bambini». Cavasin si ritiene vittima di una vera e propria ingiustizia, rincara la dose e promette di ricorrere contro quella sanzione, che, oltre alla cifra da pagare, costa anche una denuncia penale.

«Se la Sardegna è questa, vuol dire che ci porteremo via un pessimo ricordo, dell’isola in generale e di S’Archittu in particolare. Quella che doveva essere una vacanza di qualche giorno, all’insegna del mare e della tranquillità, è stata rovinata da una normativa punitiva che sembra essere stata scritta solo per prendere i soldi ai turisti o a chi incappa negli effetti di quell’ordinanza senza saperlo». Dopo l’emergenza sanitaria e le restrizioni imposte dalle normative anticovid, gli esercenti contavano sulla presenza dei turisti per salvare una stagione difficile.

«Non è certo multando i pochi turisti presenti che si aiuta chi lavora e vive grazie al loro apporto economico – dicono i gestori dei locali che danno sul lungo mare – ci vuole un po’ di tolleranza, altrimenti quest’anno rischiamo di non lavorare. L’erosione della falesia e i crolli conseguenti all’azione del mare, in quel tratto di costa, non sono di ieri. Perché, chi di dovere, non ha provveduto a metterlo in sicurezza?». La costa oristanese sta collassando in molti punti, ma nonostante i crolli fino ad ora registrati, per fortuna senza vittime, nulla è stato fatto per contrastare il fenomeno. I sindaci, non potendo disporre delle risorse necessarie per mettere in sicurezza i tratti costieri di loro competenza, sono costretti a emettere ordinanze che vietano la fruizione nei punti più critici.
 

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