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Oristano

Nuovi positivi a Oristano: condomini in quarantena

di Enrico Carta
Nuovi positivi a Oristano: condomini in quarantena

Dopo l’esito delle analisi sono stati chiusi gli spazi comuni di edifici in via Carpaccio e nei palazzi Saia in via Cagliari

04 settembre 2020
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ORISTANO. La strada del contagio somiglia ora a un labirinto. Da Santa Giusta, dove i casi restano comunque limitati a due in attesa di un terzo riscontro su una persona in isolamento domiciliare, si dipana verso diversi centri della provincia e coinvolge anche il capoluogo. Da ieri, dopo le chiusure di vari uffici e luoghi di interesse pubblico per positività di alcune persone (non tutte legate al contagio di Santa Giusta), anche alcune residenze condominiali in città vivono una sorta di quarantena.

Al commerciante lagunare, che è ricoverato e assistito tramite la somministrazione dell’ossigeno al Santissima Trinità di Cagliari, è da ricondurre il contagio di una palazzina di via Carpaccio. Nel condominio vive infatti una persona che è entrata in contatto più volte col commerciante per questioni di lavoro e che è risultata positiva. Il problema si allarga perché ha ovviamente frequentato con i suoi familiari e poi ha utilizzato spazi comuni ad altri residenti prima del riscontro sanitario. Vista la situazione, è stata presa la decisione obbligata di chiudere gli spazi condominiali comuni, come l’ascensore, e di vietare qualsiasi contatto ravvicinato tra i vari domiciliati in attesa di capire meglio se il contagio si sia esteso.

Discorso molto simile a quello che sta accadendo in via Carpaccio, vale per i palazzi Saia tra via Cagliari e via Carducci, dove l’interdizione degli spazi comuni riguarda un altro condominio. Anche in questo caso niente ascensori, massima prudenza, mascherine e distanza interpersonale da rispettare in attesa di capire meglio quanto si sia diffuso il contagio. Come per via Carpaccio, l’origine è da ricercarsi nei contatti con il commerciante di Santa Giusta, che è poi lo stesso motivo che ha portato alle chiusure precauzionali di alcuni esercizi commerciali e di ristorazione nella marina di San Vero Milis.

Ufficialmente i casi di positività riscontrati, come comunica la Regione, sono tre in provincia, sono tutti nel capoluogo e slegati tra loro. Intanto prosegue l’opera di tracciamento di chi è entrato in contatto con i positivi. I tamponi continuano a essere effettuati in quantità notevole – due giorni fa sono stati cinquecento –.

Tra i casi sospetti c’è poi ora quello di un grosso supermercato su cui sono in corso delle prime verifiche su alcuni dipendenti. Allo stesso modo prosegue l’isolamento domiciliare di giudici e impiegati che lavorano all’ufficio del giudice di pace di via Tirso. La loro attesa dovrà continuare con tutta probabilità sino a sabato, quando dovrebbe essere data loro la comunicazione di eventuali positività.

Questo possibile contagio ha origine dal paziente di Marrubiu, a sua volta ricoverato a Cagliari, che ha avuto contatti molto stretti con una delle due impiegate che sono considerate come casi sospetti e che hanno avvertito qualche sintomo riconducibile al covid nei giorni scorsi, in contemporanea con l’aggravarsi delle condizioni del paziente. Con lui, così come con il malato di Santa Giusta ha fatto il sindaco Antonello Figus, ha avuto un confortante scambio di messaggi il primo cittadino Andrea Santucciu.

C’è poi il caso del museo Antiquarium arborense di Oristano: si attende l’esito di una serie di tamponi per capire se il contagio sia limitato al dipendente oppure se il museo e altri locali comunali possano essere diventati un punto di contatto che può aver generato altre positività. Anche in questo caso, il responso è atteso entro la settimana. Forse già oggi.

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