La Nuova Sardegna

Oristano

I Comuni del Monte Arci puntano sul turismo sostenibile

I Comuni del Monte Arci puntano sul turismo sostenibile

MORGONGIORI. Il Monte Arci si prepara alla sfida della nuova programmazione comunitaria 2021- 2027 con la definizione di un ambizioso programma di valorizzazione del territorio. L’Assemblea del...

10 settembre 2020
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MORGONGIORI. Il Monte Arci si prepara alla sfida della nuova programmazione comunitaria 2021- 2027 con la definizione di un ambizioso programma di valorizzazione del territorio. L’Assemblea del Consorzio di Gestione del Parco Naturale Regionale del Monte Arci ha approvato le linee di indirizzo e gli strumenti programmatori che consentiranno al territorio di partecipare alle competizioni nel contesto dei nuovi programmi comunitari, in particolare negli assi ambiente e cultura. Le azioni del programma sano variegate e includono, fra l’altro, la realizzazione di percorsi naturalistici dedicati al trekking e alla mountain bike, le ippovie, i percorsi di arrampicata. Particolare attenzione è data alla fruizione del territorio da parte delle persone diversamente abili per le quali sono previstiti specifici interventi e le collocazioni di ausili di facilitazione. Si punta, inoltre, al potenziamento dell’offerta di ospitalità e ristorazione, anche attraverso l’acquisizione e il recupero di antiche dimore da utilizzare in chiave turistica, alla creazione di una rete museale, alla valorizzazione dei centri storici e del vasto patrimonio archeologico, alla formazione di operatori e di guide ambientali naturalistici e di supporto alla fruizione del territorio. «Abbiamo un patrimonio si sapori e saperi che intendiamo valorizzare soprattutto ora che la gente chiede sicurezza, genuinità e autenticità», dice Renzo Ibba presidente del Consorzio. « Penso all’agricoltura biologica, all’allevamento e ai prodotti a chilometro zero, alla gastronomia, all’artigianato artistico e tradizionale, ma anche all’ossidiana “l’oro nero del Monte Arci”, ai monumenti naturalistici come le Trebine. Risorse – conclude Ibba – che intendiamo fare riconoscere come patrimonio naturalistico europeo e che possono divenire attrattori turistici capaci di mobilitare significativi flussi turistici nell’arco di tutto l’anno». (iv.ful.)

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