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A Sedilo chiusi alcuni bar, a Cabras timori per la scuola

SEDILO. Mentre il capoluogo conta un solo contagio e segna la riapertura dell’ufficio del giudice di pace, la situazione preoccupa soprattutto a Sedilo. Le persone che hanno contratto il coronavirus...

23 settembre 2020
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SEDILO. Mentre il capoluogo conta un solo contagio e segna la riapertura dell’ufficio del giudice di pace, la situazione preoccupa soprattutto a Sedilo. Le persone che hanno contratto il coronavirus sono almeno 40 secondo quanto comunicato dal sindaco, ma il numero sembra destinato a crescere. L’unica notizia confortante è che si è negativizzato uno dei primi residenti trovati positivi al virus. Che la soglia di allerta si stia innalzando lo si capisce dal fatto che quattro bar e un centro estetico hanno abbassato le saracinesche in via precauzionale, la filiale del Banco di Sardegna riceverà solo su prenotazione e alcuni liberi professionisti sono tornati al telelavoro. Ciononostante, non si prevedono nuove restrizioni. «Una serrata generale non avrebbe senso – ribadisce il sindaco Salvatore Pes –. Spingerebbe le persone a spostarsi in altri paesi, cosa che dobbiamo evitare. Si è comunque è generato un coprifuoco spontaneo. I proprietari di alcuni bar, inoltre, hanno deciso di chiudere perché dai tracciati è emerso che alcuni soggetti positivi potrebbero essere stati nei loro locali».

La preoccupazione investe anche Cabras. A un giorno dalla riapertura delle scuole, i consiglieri dei gruppi di minoranza, Sviluppo collettivo e Cabras domani, guidati da Gianni Meli e Antonello Manca, hanno chiesto il rinvio della prima campanella. «La situazione dei contagi è preoccupante, non ben definita, e il clima non è adatto a far ripartire le scuole in serenità», ha affermato Gianni Meli chiedendo un rinvio a lunedì prossimo. «Serve ad avere un quadro generale più chiaro – aggiunge Antonello Manca –. Abbiamo avuto sollecitazioni da parte di numerose madri preoccupate. e siamo pronti a collaborare con la maggioranza». Di tutt’altra opinione il sindaco Andrea Abis, che ha parlato in diretta social: «Abbiamo fatto di tutto per aprire in sicurezza. Stiamo gestendo l’emergenza attraverso la mappatura di tutti i tamponi e le lezioni possono iniziare nelle condizioni migliori.Chiedere di spostare l'avvio di una settimana non serve. Paradossalmente i problemi sono fuori dalla scuola e ciò dipende dal comportamento dei singoli». (mac / v.atzeni)

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