La Nuova Sardegna

Oristano

Stop anticipato all’isola pedonale

Stop anticipato all’isola pedonale

L’amministrazione vuole evitare assembramenti. Chiude il centro di riabilitazione “Il Gabbiano”

24 settembre 2020
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ORISTANO. Un po’ di ossigeno a ristoranti, pizzerie, locali e bar è arrivato. Se sia stato sufficiente per tenere in vita il paziente fiaccato dai mesi della serrata di primavera è ancora presto per capirlo. Intanto però il numero dei contagi è risalito in maniera preoccupante in tutta la provincia e così il capoluogo ha deciso di mettere fine all’isola pedonale che aveva caratterizzato i venerdì e i sabati sera di tutta l’estate. L’amministrazione Lutzu, proprio mentre alcuni operatori stavano preparando una raccolta di firme per sollecitare un provvedimento di questo tipo per motivi non sanitari ma commerciali, ha voluto cancellare ogni possibilità di creare assembramenti o riunioni con un eccessivo numero di persone e così non c’è più spazio per i tavolini all’aperto nelle strade del centro storico dove abitualmente circolano le auto.

«Oggi, la forte ripresa dei casi – spiegano il sindaco Andrea Lutzu e l’assessora Zedda – anche in città, induce ad aumentare le cautele e ridurre il più possibile le occasioni di assembramenti. Sono le stesse motivazioni che ci hanno indotto ad annullare il Settembre oristanese e tutte le manifestazioni pubbliche nelle quali era possibile prevedere occasioni di assembramento. In questo momento è d’obbligo alzare la soglia di attenzione e assumere ogni decisione utile a contrastare la diffusione della pandemia».

Del resto la decisione della fine dell’isola pedonale arriva nel giorno in cui c’è la comunicazione ufficiale del motivo della chiusura del centro per l’assistenza ai disabili Il Gabbiano. La notizia è vecchia di qualche giorno, ma ora c’è la comunicazione ufficiale ed è legata sempre alla diffusione dei contagi – a tal proposito ieri nel capoluogo se ne registra una nuovo di un asintomatico –. Con grande dispiacere la motiva il responsabile padre Giovanni Petrelli: «Ci teniamo a farci sentire perché sappiate con precisione la verità dei fatti che ci riguardano e come le cose siano andate e si stiano risolvendo. Prima di agosto abbiamo messo in atto tutte le procedure per la sicurezza. Oltre ad aver messo il personale a conoscenza della normativa, abbiamo sanificato tutti i locali del centro tramite una ditta specializzata di Marrubiu e abbiamo acquistato tutti i presidi sanitari riguardanti la purificazione delle mani e degli oggetti, l’acquisto dei termometri frontali, dei guanti e delle mascherine. Abbiamo cercato di lavorare in sicurezza abituando gli utenti a usare la mascherina e stando sempre a debita distanza gli uni dagli altri, anche durante i pasti e persino in giardino, unico luogo nel quale era consentito restare senza mascherina. Purtroppo non è bastato. Il virus ha colpito una educatrice in contatti all’esterno della struttura e nonostante sia rimasta fuori dal centro per ferie dal 9 settembre abbiamo messo in atto, per maggior sicurezza, la procedura di isolamento e sanificazione. Per tale ragione da lunedì 21 abbiamo chiuso per sicurezza e per precauzione il centro. Ora siamo a disposizione dei provvedimenti della ASSL, la quale ci comunicherà l’opportunità o meno di eseguire il tampone e di conseguenza quando e come riaprire alle attività. In questi casi l’eccesso di prudenza, per tutelare soprattutto i nostri ospiti, non è mai troppo».

Prudenza che da ieri viene raccomandata a gran voce anche a Sorradile, dove si registra il primo caso di contagio a cui è seguita la chiusura di un’attività commerciale. Ai clienti e alle persone entrate in contatto con la persona si chiede di rispettare l’isolamento fiduciario e intanto il sindaco Pietro Arca ha imposto l’obbligo dell’uso della mascherina per tutta la giornata. Intanto la vicina Sedilo conta altri cinque positivi non ancora indicati dal conteggio ufficiale e sale a 45 casi. (dav.pi. / mac)

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