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Pronto soccorso in emergenza, da giovedì un solo medico

di Eleonora Caddeo

ORISTANO. Continua l’emergenza al San Martino, con un effetto domino che travolge tutti i tasselli. Il nuovo allarme arriva dal pronto soccorso che dal 1° ottobre dovrà fronteggiare i turni di notte...

29 settembre 2020
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ORISTANO. Continua l’emergenza al San Martino, con un effetto domino che travolge tutti i tasselli. Il nuovo allarme arriva dal pronto soccorso che dal 1° ottobre dovrà fronteggiare i turni di notte con un solo medico, nonostante i circa 90 accessi giornalieri, di cui quasi la metà nelle ore serali e notturne.

Il cambiamento coinvolgerà anche il personale infermieristico, ridimensionandolo nei turni in base al numero di ambulatori operativi. Una nuova emergenza che va a pesare su un reparto già in equilibrio precario da molti mesi data la penuria di personale. Unidici medici su cui gravano i turni e che di notte si era ridotta ad appena sei. Già nei mesi scorsi, per poter garantire il servizio, i medici del pronto soccorso sono stati aiutati da colleghi provenienti da altre strutture. Per scelta volontaria hanno effettuato un surplus di ore coprendo le notti al San Martino e svolgendo contestualmente regolare attività nella propria struttura di assegnazione.

Questo sostegno però dal giovedì verrà a mancare e, se l’Assl non tamponerà l’emergenza in tempi record, il pronto soccorso gestirà i turni di notte con un solo medico. Dodici ore di servizio e un solo ambulatorio aperto nel quale accogliere i pazienti e soprattutto un unico sanitario che dovrà coprire anche gli eventuali arrivi di possibili casi sospetti di covid. Pazienti da visitare e monitorare nell’ex area di osservazione breve intensiva, con un percorso distinto, che lascerebbe scoperto per qualche ora il resto del reparto.

Oltre ai problemi dell’ospedale ci sono poi quelle della sanità territoriale, per cui Alessandro Usai, segretario provinciale del sindacato dei medici di famiglia, Fimmg, lancia un appello: «Consci del disagio della popolazione, preoccupati della diffusione dell’epidemia, solidali con gli operatori sanitari chiediamo il potenziamento dei servizi di igiene pubblica, una maggiore tempestività nell’esecuzione e processazione dei tamponi, la possibilità di prescrizione dei tamponi da parte dei medici di famiglia e dei pediatri e un chiarimento rispetto a ruolo e funzioni dell’Unità speciale di continuità assistenziale».

Richieste che necessitano di una risposta urgente, la stessa che pretendono anche molti cittadini riuniti virtualmente attraverso la pagina di Facebook, “Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano”, creata da tre professioniste il 25 settembre e che conta già quasi 4mila adesioni, luogo virtuale dove fare squadra e pretendere risposte.

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