La Nuova Sardegna

Oristano

Tre medici in meno ospedale al collasso

Tre medici in meno ospedale al collasso

Ghilarza, per l’assenza dei sanitari ridotti i posti letto Questo fine settimana nuova manifestazione di protesta

01 ottobre 2020
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GHILARZA. Ennesimo smottamento di personale all'interno dell'ospedale Delogu e nuova mobilitazione del comitato civico, che si prepara a manifestare davanti alla sede dell'Assl oristanese contro le carenze del reparto di Medicina. Senza un ricambio delle figure mancanti non sarà indolore la rinuncia dei tre medici inseriti nell'organico appena dieci mesi fa e partiti per altri lidi dopo la scadenza del contratto. Questo ha comportato il taglio dei posti letto nel nosocomio ghilarzese, soluzione adottata anche nel 2019 per consentire ai pochi specialisti rimasti in corsia di assistere i pazienti in modo adeguato. Con il punto di primo intervento off-limits, l'attività del laboratorio analisi sospesa da agosto e la Medicina nuovamente in emergenza, la recente ripresa degli interventi chirurgici ambulatoriali appare come una goccia d'acqua in mezzo al deserto. Perché è al nulla che molti paragonano ciò che è rimasto dell'ospedale ghilarzese rispetto al suo potenziale e ai proclami delle ultime giunte regionali. La situazione non è migliore nella struttura sanitaria di Oristano, ogni giorno alle prese con la spoliazione di servizi e organici. A conferma di ciò che lo zoccolo duro della protesta ha sempre sostenuto riguardo alla reciproca dipendenza come presupposto della sopravvivenza dei tre poli della rete ospedaliera provinciale, gli attivisti di Ghilarza, di Oristano e dell’hinterland dimostreranno uniti davanti alla sede dell' azienda sanitaria di via Carducci. «Nel capoluogo di provincia la situazione è drammatica, si sta verificando quello che a Ghilarza è già accaduto: la paralisi. E siccome essa non dà frutti si va verso la chiusura. E in tutto questo il presidente della commissione Sanità, Domenico Gallus tace», commenta il portavoce del comitato pro Delogu, Raffaele Manca. «Prima bisognava chiudere l'ospedale del Guilcier per far funzionare Oristano, adesso si chiude il San Martino per far funzionare altri». Una denuncia che sarà reiterata questo fine settimana davanti alla sede dell’Assl. «Si uniranno a noi anche i comitati di Oristano e della cintura urbana. Insieme creeremo un coordinamento per la difesa della salute nel quale entrerà a far parte anche il gruppo che spero si costituirà in Planargia», annuncia l'attivista. «Il sit-in – spiega Manca – è in risposta all'abbandono della Medicina del Delogu da parte dell'Assl, poi riprenderemo il discorso su tutta la rete sanitaria con una manifestazione nella ferrovia».

Maria Antonietta Cossu

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