La Nuova Sardegna

Oristano

Maedi-Visna, nuovo allarme rosso

di Michela Cuccu
Maedi-Visna, nuovo allarme rosso

Mai avviato il piano di risanamento delle greggi e aziende di nuovo in difficoltà. Mozione dei 5Stelle

16 ottobre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Approda in Consiglio regionale il caso della moria di pecore di alcuni allevamenti del Guilcier, risultate infette dal virus Maedi Visna. Il consigliere regionale dei 5Stelle, Alessandro Solinas, è il primo firmatario di una mozione che impegna il presidente della Regione e la giunta «ad adottare immediatamente le misure necessarie ad accertare l’effettiva diffusione del virus negli allevamenti ovini e ad attuare un piano di monitoraggio e controllo che preveda una serie di azioni sistematiche di profilassi». La mozione chiede un intervento anche economico in favore delle aziende di allevamento, escluse dagli indennizzi.

Sono anni che alcuni allevatori ovini della zona tra Soddì, Nughedu Santa Vittoria e Ghilarza denunciano una situazione piuttosto preoccupante, tanto da aver chiesto, nel 2017, l’intervento della magistratura oristanese «sostenendo che l’autorità sanitaria regionale, omettendo di adempiere ai propri obblighi istituzionali, avrebbe favorito la diffusione di una patologia potenzialmente distruttiva per l’intero comparto ovino sardo – spiega il consigliere Solinas –. A giugno di quest’anno anche un altro sollecito è stato inviato alle autorità e per conoscenza alla procura, eppure, non ci risulta che la Regione abbia preso concretamente in carico il problema».

Il virus Maedi-Visna, responsabile di una patologia ovina altamente contagiosa che colpisce in particolare i polmoni degli animali, preoccupa sempre più gli allevatori sardi e in particolare, quelli delle aziende del Guilcier maggiormente colpite dalla malattia.

«Sin dal 2014, l’Istituto zooprofilattico ha accertato la presenza del virus in percentuali preoccupanti – spiega la mozione –. Dall’ultimo studio epidemiologicamente rilevante condotto in Sardegna nel 2007, esteso a 306 allevamenti e 18.513 capi, è inoltre emerso che circa il 90 per cento degli allevamenti ovini analizzati presentava almeno un capo sieropositivo, con una percentuale di pecore infette per gregge del 33 per cento». La mozione chiarisce come gli allevatori avessero aderito volontariamente al protocollo di risanamento proposto dal 2015 dall’Asl di Oristano, isolando i capi infetti e anche affrontando ingenti spese, «ma lo stesso protocollo è stato sospeso appena un anno dopo. Così da quel momento, gli allevatori sono stati completamente abbandonati dalle istituzioni regionali, nonostante i ripetuti appelli. Quindi la conclusione di Alessandro Solinas: «Anche l’unico tavolo regionale dedicato al Maedi-Visna, istituito nel 2015, non è riuscito ad assicurare un valido piano di controllo e monitoraggio del virus come richiesto dai proprietari delle aziende che a distanza di anni, segnalano come la situazione sia addirittura peggiorata».

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative