La Nuova Sardegna

Oristano

A dicembre apre un teatro monco

A dicembre apre un teatro monco

Lavori terminati al Garau, ma foyer e camerini inesistenti: servono 500mila euro che non ci sono

17 ottobre 2020
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ORISTANO. Un teatro a metà, senza camerini e senza foyer. Questo il destino del Garau nei prossimi anni. Dovrebbero infatti terminare a dicembre i lavori sulla sala – la parte che ospita quinte, palcoscenico, platea e galleria – ma per l'ala dove si trovano camerini e foyer servono ancora 500 mila euro e non esistono tempi certi su questa parte dei lavori. Questo il quadro che emerge dalla seduta congiunta delle commissioni Cultura e Lavori pubblici, durante la quale si è tenuta l'audizione del dirigente comunale Roberto Sanna e dei due progettisti, l’architetto Gabriele Manca e l’ingegnere Giovanni Mascia. E in aula si è respirata una certa aria di sorpresa perché, almeno pubblicamente, di questo aspetto non aveva mai parlato nessuno. Il fatto è che il finanziamento da 700 mila euro reperito dal Comune bastava soltanto a mettere in sicurezza la sala, dove tutti i lavori dovrebbero concludersi entro i primi dieci giorni di dicembre, ma per il recupero dell'ingresso e dei camerini serve ancora mezzo milione. Una delle ipotesi in ballo, stando all'ultima delibera di Giunta in materia, è che questi lavori vengano svolti da chi otterrà la concessione della struttura. Tutto sulla carta, quindi, anche perché non si può ancora essere certi di trovare un operatore disposto ad accollarsi lavori di quest'entità. Il cantiere, spiegano il dirigente e i due progettisti, è quasi terminato ed è riuscito a fare anche qualcosina in più di quanto preventivato, dato che si è intervenuti anche sull'acustica oltre che sulla sicurezza antincendio. «Quando abbiamo fatto i primi sopralluoghi – ha raccontato l'ingegnere Mascia – ci siamo resi conto che praticamente nulla, in quella struttura, rispondeva alle norme antincendio vigenti fin dal 1996». L'apertura del teatro è questione di mesi: «Se non ci saranno altri imprevisti – ha spiegato l'architetto Manca – dovrebbe terminare entro i primi dieci giorni di dicembre». E probabilmente si riuscirà anche a garantire la disponibilità di quasi tutti i 400 posti a sedere, 270 in platea e 120 in galleria. Su questo punto l’ultima parola spetta ai Vigili del Fuoco, che dovranno decidere quanti posti possono essere occupati in galleria vista la presenza di una sola uscita di emergenza, dato che l’altra dà sul foyer che è, appunto, destinato a rimanere chiuso per molto tempo. Gli unici ingressi utilizzabili, infatti, sono i tre che si affacciano su via Serneste: da qui entreranno attori, maestranze e pubblico e da qui dovranno uscire in caso di emergenza. Resterà invece chiuso l'ingresso principale in via Parpaglia. Resta il fatto che un teatro senza camerini difficilmente potrà ospitare produzioni di un certo livello: «Forse – ha affermato Manca – riusciremo a recuperarne due, con le economie di cantiere». Un numero comunque basso, ma senza quel minimo sindacale si rischia davvero di poter ospitare solo monologhi e recite scolastiche.

Davide Pinna

Comune

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