La Nuova Sardegna

Oristano

Medie senza scuola, tre soluzioni

Medie senza scuola, tre soluzioni

Il Comune cerca una alternativa credibile per gli alunni della Deledda

17 novembre 2020
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ORISTANO. Ci vorrà ancora qualche settimana, prima che i bambini della scuola media “Deledda” possano tornare a fare lezione in presenza. Comune e dirigenza scolastica sono infatti alla ricerca di una soluzione temporanea che sarà verosimilmente superata nei primi mesi del 2021 con quella che viene definita una soluzione di medio periodo. Per quel che riguarda la soluzione temporanea, l'ipotesi più accreditata secondo il sindaco Lutzu e l'assessore all'Istruzione Massimiliano Sanna è quella di dividere i bambini: «Nel giro di qualche settimana vogliamo far riprendere le lezioni in presenza attraverso una delle soluzioni in campo. L'ipotesi più probabile è la sistemazione nelle aule disponibili nelle scuole di via Solferino e via Marconi». Non si tratta però dell'unica proposta in campo, le altre sono i turni pomeridiani alle elementari di via Amsicora che si trovano sempre nel quartiere di Sacro Cuore e il trasferimento nella scuola media di Silì. Sul tema la dirigenza ha aperto una consultazione con le famiglie degli alunni, che però in maggioranza sembrano contrarie sia all'idea di mandare i figli a scuola nel pomeriggio che di costringerli a viaggiare sino a Silì. Per quel che riguarda il medio periodo, è quindi una soluzione che consenta di arrivare almeno sino alla fine di quest'anno scolastico, l'ipotesi più probabile è quella di trasferire le classi della “Deledda” nell'edificio dei Frassinetti, che si trova a poche centinaia di metri dalla scuola ormai chiusa di via Santu Lussurgiu. «Potrebbe essere una soluzione, ma non dobbiamo illudere nessuno – ammoniscono il sindaco Lutzu e l'assessore Sanna – occorre verificare le condizioni dell’edificio e per questo motivo abbiamo già preso contatti con l’amministratore straordinario della Provincia per un sopralluogo per capire la percorribilità di questa strada». Scelta che avrà bisogno di qualche intervento di sistemazione, dato che già in estate era tramontata l'ipotesi di utilizzare i Frassinetti per alleviare il peso delle misure anti-covid sulle scuole superiori, proprio a causa della presenza di problemi legati all'agibilità dello stabile. «Il nostro obiettivo sono gli interessi e i diritti dei bambini – spiegano Lutzu e Sanna – e dobbiamo mettere la dirigenza scolastica nelle condizioni di assicurare la continuità didattica e e compiremo ogni sforzo per dare una casa agli studenti di questo storico quartiere».(dav.pi.)

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